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Il Velo
Rappresentazione
Michelangelo Buonarroti il Giovane
ARGOMENTO |
Mentre che i Catanesi e lor Presidetravagliati perché la fede diCristo tuttavia più si estende nella loro cittàsì come ella fa pertutta l'Isola della Siciliatenuto di ciò consiglio in Senatodecretanoa fine di rimediarvitre cose. L'unasì come si dice hannofatto tutte l'altre città di quella provinciadi dover mandar insiemecon quelle imbasciadori a Roma che debba a ciò provvedere. L'altra che siedifichino due gran templil'uno in sul mareda dedicarsi a Nettunoel'altro alle radici di Mongibelloa Vulcanoper aver questo propiziocontro le tempeste marine e quello contro gli impeti de gli incendi diesso Mongibello. La terza è il formar una legge che quindi innanzi non sipossan concluder nozze se gli sposi con le spose loro prima non giuranochesempre che avranno figliuoli ne' quali sappiano o sospettinprofession di fede cristianadi doverlo manifestare accusandoli. Etappressoper venirne tosto all'occasionestabilisconsì tra ' nobili esì tra 'l popolopiù parentadi e si determina il doversene la seracelebrar al tempio d'Imeneo la solennità de gli sponsali. Et essendofrapiù altri che discendon da sangue di gran principiconcluso parentadofra Corinta e Filandrocostretta Corinta dal padre a doversi sposar conesso Filandroessendo cristiana si fugge. Avviene in tanto che Mongibellomanda fuori in gran copia le sue fiammedevastando intorno 'l paese. EFilandrocheintesa la fuga di Corintas'era volto a cercar di leimentre il fuoco si avvicinava a Cataniaè creduto esser perito insiemecon quella. Van'ogni riparo de' catanesi contro del fuocoi cristiani (etim.particolare alcune donnele quali fanno il coro nellarappresentazione) vanno a incontrarlo col Velo che ricopre il corpo di S.Agata eliberando la città e tutta la provinciadanno cagione diritrovarsi e Filandro e Corintasalvi dalle fiamme per difesa eapparizione di S. Agata; e <Filandro> con esso lei tornando inCataniaconverso alla fede di Cristosì come altri moltidiviene sposodi Corintamentre le donne cristiane col Velo trionfante ne danno lode aDio. |
Persone della Rappresentazione Il Prologo unAngiolo accompagnato da due altri Angioli Alisoamico di Filandro Filandro giovane di grande stirpeCorinta donzella di grande stirpe votata a Cristo Argillacristiana domestica di Corinta Coro di DonneCristiane Egidia donna del Coro Celiosacerdote d'Imeneo Coro di Sacerdoti d'ImeneoMilesio sacerdote di esso Coro Ortensiadonna cristiana Eufemio vecchio padre di CorintaFlavio amico di Filandro Iniziato delTempio d'Imeneo Attilio vicino d'Eufemio PROLOGOUn Angiolo accompagnato daaltri Angioli Ciò che per questo abisso umilterreno 1 Da voi mortali di virtù s'adopra Hala cagione altissima di sopra Da chi monarca albergail Ciel sereno. Tutte le cose fortunate e belle 5Di sé dian lode a chi creò le stelle. Invoi dal Ciel pioggia di grazie scende E pia rugiadadi divini doni Che nutre l'alme a far gli uominibuoni E da Dio largitor natura apprende. 10 LucidaCaritàvivida Speme Florida Fé dal Paradiso hanseme. O quanta Speme e Caritade e Fede Nelcuor d'Agatainvitta divatrovò loco! Questa nontemé 'l ferro e spregiò 'l foco 15 E con la morteal mondo esilio diede. Et io quel fui ch'alla suadiva gloria Su l'alma tomba sua sacrai memoria.Sacrai memoria di una mente santa Ede l'onor d'Iddio che 'n lei refulse. 20 Questa èla man che l'aureo detto sculse Onde la patria inlibertà si vanta Che vide Quinzianoa cui sìpiacque Il fuoco strazio altruiperir nell'acque.Per nuova libertà sovrano esempio 25 Vedretecare voi d'Agata ancille Mentre queste campagne equeste ville Proveran d'Etna un miserando scempioPer lo cui scampo consigliero fido DiCatania conversa io scendo al lido. 30 Inspireròmessaggio alto del Cielo Dell'eterno Signor gliumili amici D'Agata a dispogliar l'ossa felici.Fatto un vessil del suo candido velo Fugarle fiamme ammirerassi quello 35 E l'orgoglio placardi Mongibello. Vel d'onestàdi pudicizia cintoVinse sovente mille infesti ardori. Regiedonzelleda' cui regii cuori Luce il candor d'ognivirtù dipinto40 Regio vanto d'onorregii costumiSon del sentiero altrui splendori e lumi. |
ATTO PRIMO Scena PrimaAliso e Filandro Aliso Dellepiù vaghe e nobili donzelle Ch'oggi in Cataniasplendonla cui dote Oltre all'uso comun riccas'avanzi45 Tuch'al pari d'ogn'altro Edi ricco e di nobil godi il vanto Quella eleggert'è dato per tua sposa Che più ti piace e non tifia negata. E però dèiFilandro50 Questalasciar (quantunque anch'ella tale) Che per costumee fede Secondo che la fama Tacitamenteinfra le donne è sparsa Da te diversaesser nonpuò tua moglie55 E consolare insieme i tuoiparenti A cui tanto dispiace Questotuo folle amore. Filandro Io so ben che CorintaSì come semplicetta e poco accorta60 Dall'altrepoco accorte Superstiziose e credule Femminelusingata Tutto 'l suo tempo perde Negliammaestramenti e ne' costumi 65 Di questa nuovafede; Ma se divien mia sposa Qualho speranzanon temerAliso Ch'ella non cangiopinione e voglia. Sai che le mogli tutte70Ove la disciplina de' mariti Non siaperversacom'avvien talora D'alcuni troppo teneri edappochi Seguono interamente il lor volere Quandoper dolce modo 75 Quei corregger le sanno Esan farsi temere e obbedire. Aliso Tu di' 'l veroFilandro E mi diletta in te questa accortezza;Ma cotanto ha del ver mostra e sembianza 80 Ogniragioneogni argomento e detto Di questi ardentiseduttor cristiani E sì tenacemente Parche s'appigli l'instituto loro Per entro il cuor diquelli 85 Dove può penetrar pur una volta Massimamentein quel delle donzelle Più credule degli altriChe troppo è duraanzi impossibil cosa Iltrarnelo giammai. 90 Filandro Costumata fanciullaCui diede o padre o madre Sposo nondissimíle Ammonita da loro ad obbedirlo Nonpuò non consentire 95 Ad ogni suo volere et ha pernulla Qualunque altro pensiero Occupatol'avesse prima il cuore. Aliso Molti contrari esempiPotrei recarti in ciòma vaglia un solo 100 Viepiù degli altricome più novello Et accaduto inquesta terra stessa. Non credo già ch'e' t'escaancor di mente Quella verginequella Infelicedonzella105 Agata di Palermo Ch'appuntoè l'anno intero (Non senza gran pietà mi sirimembra) Che 'n sul fiorir de' più begli annisuoi Senza che le preghiere 110 O'l minacciar del Preside romano Che la volea permoglie La movesser giammai Soloper sostener la fé cristiana Comportò di morireedi che morte? 115 Filandro Ma non le stimo io giàtutte ostinate In una tal follia. NéCorinta vo' creder ch'elegesse Non che la mortepure un breve affanno Per sostener opinion sì vana120 In cui certo l'ha posta Lapropria femminil superstizione. E però non vorreiChe tu ned altri con tanta repulsa Venissia disturbare il desir mio125 Ch'è di concludertosto Le desiate nozze. AlisoMa non dèi però credercome mostri Di credereche tanto Agevole ti sia per moglie averla130Perché Eufemio'l padre Andràbene avvertito a maritarla Mentre stia nel pensierd'esser cristiana Se ciò noto gli fiachélungamente Esser non puolli ignotonoto a tanti.135 Filandro Anzi Eufemio è quel ch'affretta ilfine Di negozio sì fatto Eperò tosto io vo' cercar di Celio Chevenerabilsacerdote e saggio Amico d'Eufemio e nostroinsieme140 S'è interposto più volte Perla conclusion di queste nozze Perch'ei di nuovo aquesta cura intenda E le difficultà tuttedisciolga. Tu per questa contrada non lontano 145Dimoreraiché se mestier mi fosse Dell'opratua io non ti cerchi indarno. Aliso Va' purchébene o mal che tu t'elegga Non fia mai che 'n tuoaiuto io non sia pronto: Così vuole il mio amore150 Così le leggi voglion d'amicizia. ScenaSeconda Aliso solo AlisoMi pareva mill'anni Ch'ei da me si partisse Perch'ioveduta avea Colà dentro 'l palazzo d'Eufemio 155Venir verso la porta Corintamaritrarsi Subitamente indietro Forseperò chescorto Filandro meconon volle da lui160 Esser veduta. Et ecco ch'ella torna Poiche partito il vede. E s'io non erro Ella aspettadi qua l'amica Argilla Ch'a lei dritto s'invia.Quest'è quella Che l'ha messo nel cuor d'essercristiana. 165 Or se Filandro s'incontrava in loroNon poteva avvenir senza periglio Diqualche grave male Chéfisso nel pensier d'averCorinta E provandone ogn'or dure repulse170Chi sa ch'al suo apparir crescendo ardore Forsenon si movesse Furioso a rapirla? Gliamanti sono stolti e d'improvviso Soglionprecipitarsi ne gli errori. 175 Io mi starò indisparte Eporgendo l'orecchie ad ascoltarleRitrar dovrò da' lor ragionamenti Qualcheconclusione ond'io provvegga Alcun consiglio ch'all'amicogiovi. 180 Scena Terza Corodi Donne Cristiane Corinta donzella eArgilla donna cristiana CoroChe maraviglia è quella Che Corinta sì solaInsin fuor della porta del palazzo Vengaa incontrare Argilla? Forse qualch'accidente (cheDio 'l voglia) 185 Nato sarà su queste nuove nozzeChe di lei si ragionano e ch'Argilla Cercadi divertir. Fermianciamiche. Argilla Eufemio tuopadre è in casa o fuori? Corinta Fuori. ArgillaLodato Dio! Questo io bramava 190 Per poter tecoragionar secura. Corinta Fuori. Egli uscì per tempostamattina Credo a cercar di Celiose l'uditoNon m'ingannò quand'egli ad esser seco ChiamòTizio liberto. 195 Argilla Questo è tutto ('lconosco ben io) Consiglio in danno tuo. PeròCorinta Dimmi s'ancor tu hai pensato a nullaChe 'n questa angustia tua giovar ti possa. CorintaArgillaio mi confondo 200 Pensando e ripensandoNé so trovar partito Che non siamolto duro e violente Da sfuggir queste nozzeepur fuggirle Forza mi fia. 205 ArgillaNon voglio e non intendo Che tu sfugga le nozze.Corinta Ma se la legge di chi serve a Cristo Èver che proibisca Il nodo delle nozze 210 Conchi gli idoli adora Non veggo e non comprendoCom'io possa obbedire al padre mio Eosservar la legge Ch'io ho giurata a Dio 215 Econosco oramai sola per vera. Argilla Se tu vorraiseguire il mio consiglio Forse che qualche modoSi può trovare ancor sì ch'al tuo padre Obbedientesia 220 Et abbia per marito Filandroné per questo contravvenga Al precetto divino.II Coro Sarebbe opra pietosa e lieta insieme. CorintaSalva la fé cristiana e 'l suo precetto225 Io nonso desiar cosa più cara Ch'obbedire al mio padreEt esser sposa e serva di Filandro Chedomestica usanza Per la vicinità de' nostrialberghi230 Mi fe' conoscer sin da' miei primianni. Argilla Falli asaper ch'ei non fia mai tuosposo S'ei non risolve anch'ei d'esser cristiano.Corinta Questo non cred'io mai ch'e' sia per fare. ArgillaMa 'l tentarlo che nuoce? 235 Peggio non ne puo'aver di quel che n'hai. ProvaCorintaprova!Se tu lo strignerai per questa guisa Converràch'ei si pieghich'io 'l conosco Troppo acceso dite. ProvaCorinta! 240 Corinta Ma ti parràpensiero onesto e degno Di nobile donzella4 Fabbricarsila macchina nascosa Delle sue proprie nozze? ArgillaIn questa guisa 245 Veramente che sìché se tuopadre T'ha più volte sgridata Eforse minacciata Per tanto pertinace repugnanzaNé la cagion di quella 250 Detta tugli hainé dirgliela è tua voglia Et al tuoCreator giurata hai fede Sì fatta industria tuaA fin d'ossequiarlo et obbedirlo Altrocerto che lode 255 Apportar non ti puote; Es'avvien che si scopra Che contro al suo voler tusii cristiana Non fia 'l danno maggior s'anco siscopre Scorgendosene il finmacchina tale. 260Corinta Non conosce Filandro Né sache cosa sia la fé cristiana Se non quant'ei lavede Dispregiata da tutti e perseguita Etu vuoi ch'in un punto 265 Ei cristiano divenga aldesir mio! Ché ben ch'ei mostri amarmi e certom'ami Di me si riderebbe Comedi sciocca femmina e leggieri S'una tal condizionli proponessi. 270 Argilla Non voler diffidarcometu fai Di questo mio consiglio Peròche 'l vero Dio Ch'a' sordi udito rende e lume aiciechi E che nel Verbo suo frange le pietre 275Et apre i monti e fa tremar gli abissi 'Nun sol momento ogni durezza spezza De' più perfidicuori e a sé gli piega E del suo amor gli infiammaal vivo lume Della verace fede. 280 IICoro E spesso adopra Per salute dell'alme Evolge in uso buon gli affetti umani. Corinta Ma sepure io consento al tuo consiglio Chi fia ch'a luipalesi il mio pensiero? 285 Argilla Persona c'èmestier che sia tua amica E di lui parimenteE ch'essendo cristiana Non sia pertanto in diffidenza sua. Corinta Or chi fia che siatale? 290 Argilla Ortensia al certo OrtensiaClaraper ch'essendo omai Di grave etade e secoD'affinità congiunta Può con essoparlar liberamente295 Consigliandoammonendo eriprendendo Senza ch'ei se ne sdegni. Chéper l'educazione Che fanciulletto ricevé da leiNon ancora cristiana300 Lariverisce e tiene in sommo onore. E non è da temerche prontamente E volentieri ella nol sia per fareAnzi so ch'altre volte L'ha tentatodi questobenché indarno. 305 III Coro Ottima èl'elezione Ortensia a tali imprese è singulare.Corinta Ma se tentato indarno L'ha diquesto altre volteindarno ancora Creder si puòche 'l tenti. 310 Argilla I colpi raddoppiatiDelle macchine gravi Fanno tremare epoi cader le torri; E ben ch'ella altre volteL'abbia di ciò tentato315 Non l'hafatto però con tal promessa Di dargliti per moglie.Corinta Al tuo parlareArgilla Iotaccio volentier né più rispondo Mentrepersuadermi 320 Studi quel che m'è caro Fattoopportunamente e con ragione. Peròs'a te purpiacetu prudente E risolvi e disponie Dioprovvegga Ché nulla intendo farea nulla impresa325 Volger l'animo mio (Odaloterra e Cielo) Se nonservendo a Cristo vero DioPiegar tutto 'l mio cuortutto 'l mio zelo. ArgillaIo ti rimetterò dentro il palazzo330 Onde dianzivenisti ad incontrarmi E poi per quella strada chepiù breve Alla casa d'Ortensia mi conduce Rattan'andrò a cercarla. Scena QuartaCoro di Donne Cristiane I Coro Obenedetta figlia335 O anima devota in Cieloeletta Come subitamente Piegastial buon consiglio! O figlia benedetta Iodal crudele artiglio 340 E dal laccio e dal tòscoSicura ti conosco Del nemicoinfernale. Lodisi Iddio immortale Checol suo vero lume 345 Ne toe dagli occhi d'ignoranzail velo Acciocché dritte al Cielo Spieghinl'anime nostre al fin le piume. ScenaQuinta Aliso e Coro di Donne CristianeAliso Non fu gettato via Questo pocodi tempo 350 Ch'ho perso per sentirtratto indisparte Quel che Corinta con quella sua donnaNon so come chiamarla Ragionavanoinsieme Poi ch'io ho inteso et ho compreso tanto355 Ch'io potrò forse far qualche buon'opra Inutil di Filandro Ch'acciecato d'amore Datante donne lusingato e stretto Perir silascerebbe. 360 Io voglio or orsenza intermettertempo Ritrovar Eufemio et avvertirlo Ditutto quel ch'ho inteso. Io gli vo' far saper chi ècagione Della discordia della casa sua 365 Ech'esser può cagion della rovina Se 'l Presidesapesse O Celiosacerdote d'Imeneo CheCorinta è cristiana. II Coro O sventurata ArgillaIddio ti scampi 370 E t'abbia in sua difesa! ScenaSesta Coro di Donne Cristiane e EgidiaI Coro Convien che senza indugio Danoi venga avvisata Della persecuzion di questoAliso Di quest'uom sì maligno. 375 Peròva' tuEgidia E con veloce passo T'affrettaa ritrovarla E narrale ogni cosa Perch'ellapossa prepararsi in tempo 380 Alla difesa sua perquella guisa Ond'ella speri più poter salvarsi.Egidia Ma dove potrò io trovarladove Cercardi lei debb'io? I Coro Prendi la via di là dietrola casa 385 D'Eufemio. Esser non può ch'alcunadonna Di quella vicinanza Leinon abbia veduta indi passare. Domandane. Va' viava'non tardare. Coro Dondesi leverà giocondo vento390 Donde luce verrà disì bel sole Che ne disgombri fiammeggiante e puraQuesta nebbia sì oscura Di desiderie parole Che sì dubbiosi e sì contrari io sento395 E m'empion di spavento? Rompaogni fosco velo Sciolga ogni nodo pia virtù delCielo. Qua donzella gentildonata a Dio Schivale nozze intrepida e costante 400 E vuol prima morirche romper fede. Là vincerla si crede Efarla sposa un idolatra amante E pareggiarl'effetto col desio. SoccorsoSignor mio! 405Rompa ogni fosco velo Sciolga ogninodo pia virtù del Cielo. Ché se tuch'ognuncanta e ch'ognun dice Luce del mondo e suo sommosplendore Vibri dal gran diadema un raggio solo 410Ch'entri a fermar suo volo Per lotorbido cuore Di Filandroecco l'aura e 'l solfelice Ch'ogni gioia ne indíce. Rompaogni fosco velo415 Sciolga ogni nodo pia virtùdel Cielo. Padre Eterno de' lumioggi risplendaPur da te veritànel pensier cieco Inviolabilsenza macchia il vero Ondese del tuo impero 420È gloriache seco S'unisca e vintaal suo desir si renda Corintao mai tuo Spirto inun gli accenda. Rompa ogni fosco velo Sciolgaogni nodo pia virtù del Cielo. 425 |
ATTO SECONDO
Scena Prima
Coro di Donne Cristiane
I Coro Per che sicuro piùpiù certo sia
Il ritrovare e avvertire Argilla
Del teso laccio del crudele Aliso
S'Egidia ha quella strada
Presa a cercarlaor prendiam questa noi430
Care compagnee non istiam più a bada.
Scena Seconda
Celio Sacerdote e suo Coro di Sacerdoti d'Imeneo
Celio Vo' che noto vi siasacri ministri
E saggi sacerdoti
Che col comando mio servite meco
Al tempio d'Imeneoche 'l giorno esterno435
Tenutosi consiglio dal Senato
Che vinti e che conclusi
Tre decreti vi fûroe fûr gli stessi
Che pur vinti e conclusi a' dì passati
Fûro in ogn'altra terra di Sicilia440
Giovevoli e salubri
A tutta la Provinciapoiché tutti
Tendono al far cader la temeraria
Setta cristianache tant'oltre agogna
Dispregiando le leggi e i sommi Dei. 445
L'uno fu senza dar luogo a dimora
Dover mandarsi ambasciadori a Roma
Onde lo Imperatoreonde 'l Senato
Roman provvegga con alcun decreto
La salute e 'l rimedio a' nostri mali. 450
L'ambasciador per noi Sulpizio Flacco
Eletto fu e subito spedito
Per esser quanto prima in Agrigento
Dove l'attendon gli altri ambasciadori
Dell'altre terree tutti ivi imbarcarsi 455
Debbono insieme. L'altro ordinamento
Conforme a quel che l'altre terre han fatto
Fu dovere agli iddei di nuovi templi
E di sacre magioni alzarsi voti
Chepiù prossimi al Cieloabbiano il Cielo 460
Più propizio ed amico a destruzione
Di cotal setta; et architetto illustre
Pur dianzi inverso d'Etna il cammin preso
Alle radici sue dèe sceglier loco
Per ch'a Vulcano un tempio alto s'estolla465
Dove per sacrifici et obblazioni
Continue si studi averlo grato
Raffrenator de' temerari incendi
Che prorompon sì spesso a' nostri danni.
Un simile ingegnero alla marina 470
Colà poco distanteove superbo
Più ne danneggia il mar le rive e i campi
Per un altro edificio onde s'onori
Nettunoito è pur oggi. Quel che terzo
Stabilimento fucomanda e vuole 475
Che quinci innanzi nodo nuziale
Strigner non si conceda
Non interposto prima il giuramento
Dall'un e l'altro sposo
Che sempre ch'avvenga che figlio o figlia480
Ch'è per nascer di loro
Ribellato agli iddei cristian si renda
Essi medesmi sposipadre e madre
S'offeriran severi accusatori
Per soggiacere affetti a quella pena 485
Ch'a' medesimi rei la legge impone.
Coro di Sacerdoti Lodevol provvidenza.
Celio E per dar forza a tal stabilimento
Col porlo tosto in usoil pio Senato
Varie e diverse nozze ha già contratte490
Grande con grande et umil con umíle
Che tutti han da giurarsi osservatori
Della fermata legge.
Coro di Sacerdoti Questo fia 'l vero modo d'estirparla
Questa essecrabil gente. 495
Celio Ma però che l'esempio de' maggiori
Rende più pronta l'osservanza agli altri
Tra le più chiare stirpi
Ch'han dagli antichi regi e gran signori
Che in Sicilia imperâro 500
La discendenzahan fatta eguale scelta
Di donzelle e donzellie quelle unite
Col dolce vincol di marito e moglie.
E al giovane Agatone
La cui prosapia da Gelone ha 'l fonte505
Siracusio tirannoe qui dimora
Esiliatohan stabilito in donna
Dar Teronillada Teron discesa.
Regio seme Clorindaprigioniera
Cartaginese posta in libertade510
Fan sposa di Sofronio
Di Trasibulo antico regio seme.
E di simil legnaggi
Altri molti vi sonche qui descritti
In questa carta leggerete e presti515
Distributivamente
N'anderete a trovare o padri o madri
Delle novelle spose e visitando
Gli sposi stessi narrerete loro
L'arbitrio del Senato. Io di Filandro 520
Cercheròche congiunto
Providissimamente hanno a Corinta
Tanto amata da lui
Tante volte creduta
E tante volte detta 525
(Ma invano) esser sua sposa.
Né lascerò di ritrovar Eufemio
Padre di leiper rallegrarmi seco
Di tanto parentado e così eguale
Per nobiltà di sangue; e tu lo sai 530
Più d'ogn'altroMilesioa cui la storia
Sì di Sicilia è nota.
Milesio So che l'origin d'Eufemio scende
Dal saggio e pio della sua patria padre
Principe Marcoche fra tanti e tanti 535
Tirannionde Catania e Siracusa
E tutto il regno di Sicilia giacque
Solo amico di paceamico insieme
Al forte duceal buon Timoleone
Che venne di Corinto al nostro scampo540
Seguì felicemente i suoi vessilli
Edi signor corinzio amico fido
E partigian fedele
Di titolo Corinzio ornò 'l cognome
Onde Marco Corinzio ei poi fu detto545
Corinta la sua stirpe. E d'altra parte
So la famiglia pia de' Famulati
Onde nasce Filandro
E che già Siracusa
Ebbe per patria et or Catania onora. 550
Discendon da Caglimeneil cui senno
Degno il rendeo sovra i più degni e grandi
D'esser primieroal grande officio posto
Ch'al sommo Giove e a' suoi felici altari
Fu instituitoFamulato detto555
Allor ch'a i Siracusii ei pose il freno.
Celio Dunque è ragion che tai persone illustri
Eufemio e Filandroio stesso cerchi;
Cura de' nostri iniziati e servi
Fia poi girne avvisando 560
Sposi altri e spose men degni e vulgari
Acciò che questa sera
Com'è voler pur del Senato stesso
Ciascuno al tempio nostro d'Imeneo
Per la celebrazion degli sponsali 565
Si appresenti devoto.
A Coro Obbedienti a tefidi al Senato
Del ben pubblico amici e d'Imeneo
Servi e ministriaffretterem quest'opra
Che poi lieta e felice adempia il Cielo. 570
Scena Terza
Coro di Donne Cristiane e Argilla
I Coro Poi che non t'ha incontrata Egidia nostra
Ti direm noi medesme la cagione
Onde a te la inviammo
Che fu per farti noto
Quel che tessendo va malignamente 575
Contro di te Alisochenascoso
Ogni ragionamento
Udìche dianzi avesti con Corinta
E partì poscia a ritrovar Eufemio
Per dirli chese queste 580
Nozzeche di sua figlia e di Filandro
Si sa che tanto tempo stanno in forse
Alcun disturbo o controversia nasce
Si debbe attribuire a colpa tua
Perché tu n'abbia poi non leggier pena. 585
Da questo avvertimento
Che pietade et amor ci mosse a farti
ProvvediArgillatu per tua salute.
Argilla Grazie io vi rendodonnee del consiglio
Cortese io prenderò sol quella parte 590
Che salvar mi potràsenza ch'io scemi
Nulla di quell'onor ch'a Dio conviensi
O ponga la bell'opra in abbandono
Che presa io ho di sostener Corinta
Nella cristiana fé sino alla morte. 595
Però vi lascio e verso lei m'invio
Ch'io veggo esser discesa e là m'attende.
II Coro Dehcom'egli è pur vero
Che l'alte imprese e gloriose ognora
Nelle difficultà crescono ardire! 600
Scena Quarta
Coro di Donne CristianeArgilla Corinta
Corinta Ogni volta ch'a me venir ti miro
Forza è ch'io scendaArgillaa rincontrarti
Per la grande affezion ch'a te mi sprona
Quaggiù sin sulla soglia; questa volta
Quasi precipitandomi son corsa605
Poi che dalla finestra ora ti vidi
Per udir qual risposta
Da te mi venga. Trovasti Ortensia?
Argilla Non era cento passi ancor lontana
Dal tuo palazzopoi ch'io ti lasciai610
Ch'io l'ebbi rincontrata;
Et a lei tutto esposi
Quanto fra noi fu dianzi risoluto
Pregandola a por mano in questa impresa
Per amor tuoper caritàper gloria 615
Del grande Dio.
Corinta Et ella che rispose?
Argilla Consentì volentieri
E disse che poteva con Filandro
Parlar liberamente e l'avria fatto 620
Allor allormassimamente ch'ella
Senza lo stimol tuospontaneamente
Si sentiva spronare a far ogn'opra
Di tôrlo d'adorar gli idoli falsi
E darlo al nostro Dio625
E che già combattuto
Avea due e tre volte il suo volere
Come sai ch'oggi io ti diceaCorinta.
Noi n'udirem da lei risposta
Iddio pregando in tanto 630
Per l'effetto conforme al desir nostro;
E s'ei non fia conformeloderemo
D'Iddio la Provvidenza che non erra.
Corinta E così far conviensi; a Lui consacro
Ogni mio desiderioogni mio fine. 635
II Coro O prudente donzellache conosce
Ch'ogni nostro desio
Ogni pensier mortale
Non ha quete giammai se non in Dio!
Argilla Poi ch'altro non mi resta 640
Teco da ragionarCorintaio parto
Salutandoti lieta
Per ritrovarti allor ch'Ortensia fatto
Abbia in servizio tuo quant'ha promesso
Che fia stasera io credo o domattina. 645
Corinta Tu rimarraidappoi che l'ora è tarda
A riposarti e confortarti meco;
Poi gir te ne potrai subitamente.
Argilla Io ti ringrazio. AddioCorinta.
Corinta Io voglio
Che tu rimanga certo. 650
Argilla EhnoCorinta.
Corinta Ve' s'ell'è ostinata!
Tutte le cose desiate e care
Sempre si fan bramare.
Dehcara Argilla miariman da me655
Riman di graziaArgilla
Ch'io mi resto qui sola e se non sola
Sola per ch'io non ho con chi sfogarmi
In questo mio pensiero
Almen d'una parola.
Argilla Tu mi vinci660
Ecco ch'io pur rimango.
Corinta Tu m'hai dato un contento
Argillasingularchebenché sempre
Che tu ti stai da me mi sia diletto
Non ordinarioor par ch'io ne riceva 665
Consolazione assai più dell'usato.
Ma ritirianci ormai dentro la porta
Ch'essendo qui discesa
Tratta dal mio desiofa ch'io non scorga
Ch'è mal costume qui molto tardare. 670
Scena Quinta
Coro di Donne Cristiane5
III Coro Ell'è sì graziosa
Dolce et affettuosa
Ch'ella trae sempre ognuno al suo volere.
Ma piaccia a Dio che questa
Cortese violenza 675
Non nuoca all'una e all'altra
Per quel ch'udito e visto s'è da noi.
Scena Sesta
FilandroOrtensia e Coro di Donne Cristiane
Ortensia Io vo' ben dirFilandro
Ch'e' sia venuto 'l tempo
Che quando eri fanciul tu mi dicevi 680
Non esser per venirné che sarebbe
Stato possibil mai che tu m'avessi
Dimenticata e le carezze mie
T'uscissero di mente.
Filandro Io non t'intendo 685
E non conosco ancora
Dove con le perplesse tue parole
Tu ti voglia arrivare.
Ortensia BastabastaFilandro.
Possono anche le donne 690
Porger qualche consiglio e qualch'aiuto
Agli uomini talora.
Anzisenza le donne
Non si posson sapere
Le virtù e i difetti 695
E l'altre qualità delle fanciulle
Che s'hanno a maritare;
E bene spesso avviene
Che talper non scoprirsi a qualche donna
Parente o cognoscente700
Si getti spesso via
E s'appigli a tal esca
Che gli è po' amara tutta la sua vita.
Filandro OrsùorsùOrtensia
T'ho benissimo intesa. Tu ti pensi 705
Forse che le mie nozze con Corinta
Si sian concluse o sì vicine a questo
Ch'io ti sia contumace
Non te 'l dicendo. Avresti ben ragione
Di dolerti di me se fusse vero710
Macome ch'in me viva ognor desio
E viva anche nel padre di Corinta
E par che viva pure anche in lei stessa
Ch'ella sposa mia sianon s'è pertanto
Stretto alcun nodo ond'io la possa dire 715
Mia sposa veramente.
Ortensia Io non vorreiFilandro
Però che tu prendessi in mala parte
Questo mio favellare.
Poss'io teco burlare? 720
Poss'io prendermi teco un po' di gioco?
Ma tra la burla e 'l gioco
Sappi pur che non è persona alcuna
Ch'abbia maggior contento
Di quel che s'abbia Ortensia 725
Del tuo contento. Io più d'ogni altra ho caro
Che Corinta sia tua
E che tu abbia quella
Che tu cotanto amasti
E cotanto bramasti 730
E sì ti parve bella.
Filandro Io ti ringrazioOrtensia e prego il Cielo
Che ti renda per me quella mercede
Ond'a tua gran bontade io son tenuto.
Sì com'anche lo prego 735
Che la vita tranquilla
Che tu mi brami con Corinta mia
(S'avvien ch'ella sia miasì com'io spero)
Veramente sia taleperch'in questo
Ho sol difficultàcom'hanno ancora 740
Gli amici mieidappoi ch'ella s'è volta
Alla fede cristiana
Tanto alla nostra fede
Diversaanzi contrariaanzi nemica.
Ortensia Tu hai certo cagion da temer molto 745
D'essere poco concorditu di' 'l vero.
III Coro Con che destrezza e con che gentilezza
Ella si sa introdurre all'opra sua!
Ortensia Perchébenché l'amore
Che tu porti a Corinta 750
Ti faccia ossequioso
E pronto alla sua voglia
E che per questo anch'ella
Ti debba sempre amare
E sempre alla tua voglia 755
Rendersi ossequiosa
Non potrà non di meno
Questa diversità tra voi di fede
Non esserti molesta
Di giorno in giorno piùs'ella sta ferma 760
Nel proposito suocom'io so certo
Ch'ella fia per istare
Però ch'io la conosco
Di mente e d'intelletto assai costante.
III Coro Vedete per che strade ella il conduce 765
A dar nel laccio santo.
Filandro Tu m'accresci il timoreet il timore
Conturba ogni mia pace;
Chében ch'oggi ad Aliso
Che mi disconsigliava 770
Per simile ragion da queste nozze
Io mi facessi forte
Sperando che Corinta
Fatta mia sposaal mio voler si fosse
Rimossa agevolmente 775
Da sì fatto pensieroora incomincio
Dal tuo parlare a dubitar non poco.
Però tu mi consiglia
E che modo e che via
Io dovessi tener perch'ella debba 780
Ritirarsi da ciò.
Ortensia Non lo sperare
Ch'ella nol farà mai.
Vatti pur preparando
A non aver con lei tutti i contenti
Come gli altri mariti 785
Non gli sogliono aver con le lor mogli.
III Coro Non ho mai conosciuta
La più accorta donna.
Filandro Non c'è nessun rimedio?
Ortensia Io credo pochi. 790
Filandro E quai son questi pochi?
Ortensia Io credo un solo
Ma tu nol prenderesti.
Filandro E qual? Di' pure: io 'l prenderei per certo
Perch'io desio di viver con Corinta795
S'ella mi si fa sposa
Per qualunque maniera sempre in pace.
PeròdehdimmiOrtensia
Qual sia questo rimedio.
Ortensia Io nol vo' dir: so che nol prenderesti. 800
Filandro Dillo di graziaio te ne pregoOrtensia.
III Coro Ella si fa pregare
E si strugge di dirlo.
Saper dissimulare
E 'l suo desir coprire è gran vantaggio. 805
Ortensia Io lo diròpoiché tu vuoima indarno
Io so ch'io lo dirò. DimmiFilandro
Poi che Corinta sì ferventemente
S'è fissa nel pensier d'esser cristiana
E da questa cagione 810
Può resultar tra voi poca concordia
Perché ciò non avvengache sarebbe
S'ella recusa d'adorar gli iddei
S'anche tu 'l recusassi
E quel Dio adorassi ch'ella adora? 815
III Coro Iddio provveggaella gliel'ha pur detto!
Filandro Ohimèche di' tu? Sta' chetaOrtensia!
Hai tu perduto il senno?
Che sacrilegio è 'l tuo?
Se tu fussi sentita 820
Guai pure alla tua vita!
Ortensia Ben ti diss'io che 'ndarno
Io t'avrei consigliato.
Ma se l'ami da vero
Se 'l viver seco in pace t'è sì caro825
Questo fia 'l miglior modo e modo solo.
Filandro Non avrei mai creduto
Non avrei mai pensato che consiglio
Da donna così saggia
E tenuta sì piami si porgesse 830
D'una sì fatta sorte. Ora conosco
A che fin tante volte
Con perplesse parole
Con ironici motti
A ragionar di questa fé cristiana 835
Mi introducevi! Orsùquell'eran reti
Tutte per questa preda.
Ortensia Ell'eran certo.
Convien ch'io mi ti scopra.
Ti ho tentato più volteor pongo mano 840
All'armi contro a teper tua salute
Liberamente.
Filandro TaciOrtensiadehtaci!
E non porre in periglio
D'un'estrema rovina 845
Te stessa e meche tanto mostri amare.
Ortensia E perch'io t'amoperò ti procuro
Il colmo d'ogni bene e vo' sottrarti
Da quella falsa fede ove i parenti
Nostri (miseri lor!) sì ciechi erraro. 850
Filandro Cieca errerai pur tusemplice donna.
Se' tu sì stoltaOrtensiache tu voglia
Ch'io lasci il sommo Giove altitonante
Possenteonnipotente
Giuno chiara e lucente855
Saturno minacciante
Marteil dio furibondo
E Mercurio ch'al mondo
Senno infonde e tesori?
Vuoi ch'io lasci gli Amori 860
Con l'alma madreVener graziosa
E 'l dio che l'universo fa sereno
Cinzia del bianco seno
Teti del piè d'argento?
Cent'altri iddei e cento865
Vuo' tu ch'io lasci per seguir quest'uno
Che non pur Dio non sembra
Ma né uom si conosce
Se non misero e vile
Se la vita ch'ei tenne 870
Fu sempre così umíle
La morte ch'ei sostenne
Sì indegnasì infelice?
Ortensia Nella fede cristiana
La prima e più sicura 875
E più ferma radice
Più saldo fondamento è l'umiltade
E 'l disprezzo di sé. Ma l'umiltade
E 'l disprezzo di sé l'opere sono
Dell'alme più eccelse e più subblimi. 880
Chi sa patir gli affanni
E tollerar l'offese
Aspira a grandi imprese.
Onde non dèe parerti
Impossibil che Dio885
Ch'è sol Somma Bontade
E Somma Caritade
Per insegnar a noi
Virtù sì singulare
Si voglia umiliare. 890
Anzi dicono i saggi
E ' più dotti maestri
Delle divine scuole
Ch'era necessità che Dio venisse
In terra ad umanarsi895
Ch'ei patisse e morisse
Poscia che noi mortali
Traviata la via
E del giusto e del bene
Per lo sentier de' mali900
Tutti esposti alle pene
Della vendetta sua
Dovevamo morir d'eterna morte;
Et eicheCreatore e Padre nostro
Redimer ci voleva905
E farlo sol potea
Per non veder delle sue sante mani
L'opre preda d'inferno e i figli suoi
Volle patirvolle morir per noi.
II Coro Come potrebbe ragionar costei 910
Di sì alti misteri
Se spirito divino
Non gli infondesse le parole e i detti?
Ortensia Rispondimiche pensi?
Filandro Io ti rispondo 915
Che 'n quella fede vivere e morire
Io voglio in cui son nato
Nutrito e ammaestrato; e te consiglio
Da poi che 'n tale errore
Tu ti ritrovitu ch'almeno il taccia920
Perché tu vedi quanti
Per seguir cotal fede
Con mille e mille strazi e con infamia
Han perduta la vita.
Ortensia Infelice Filandro925
Meglio è morir per Cristo
Fra gli strazi e i tormenti
Per acquistarsi poi nell'altra vita
I veraci e perpetui contenti
Che servire agli iddei 930
Ch'adora il volgo errante
Per conseguire al fine
In guiderdon la dannazione eterna.
Filandro Io credo che gli iddei
Sian tutti buoni e tutti 935
Benigni a chi gli onora
Propizi a chi gli adora. Adora il tuo
et io mi seguirò d'adorar quello
Ch'adorâr sempre i genitori miei.
Ortensia Dunque sino alla morte 940
Adorar tu vorrai
Questiempiafalsa e favolosa turba
Di deità bugiarde
Degli inganni di cuidelle rapine
Dell'impudiche e disoneste voglie 945
Piene sono oramai tutte le carte?
E tu crederai loro
Che sempre così saggio
E così virtuoso e così buono
Fosti tenuto? Or credi tuFilandro950
Che gli uomin vecchigli uomini prudenti
Dian fede a queste temerarie ciance?
Nol creder giàma credi
Ch'ignoranti del lume
Della verace fede 955
Vivon in quell'errore in cui nascendo
Miserisi trovaro. Tu sospiri?
Ti stringon forse il cor queste ragioni?
II Coro Ragioni atte a piegare ogni intelletto
In cui ragione alberghi. 960
Ortensia Felice mille volte
E beato Filandro
Se tu mi crederai
Ché l'alma salverai
E di Corinta tuase tua diviene965
Come tu speri e come crede ognuno
Goderai quella pace che tu brami.
Filandro Ortensianon dir più: tu mi trafiggi
Tu di confusion m'empi la mente.
Di grazianon dir più. 970
Ortensia So che non hai risposta:
Il vero ha troppa forza.
Io t'ho trafitto in guisa
Che se contro alla propria
Tua coscienza tu non prendi l'armi 975
D'una perversa ostinazione e dura
Cedermi ti conviene.
Ma se pur non mi cedi
Che non ti mova della fede il vero
A seguir cotal fede 980
Dèe moverti 'l desio d'aver Corinta;
Ché certo non l'avrai per altro modo
(Perch'io ti sveli il tutto) o com'io dico;
Almen tu per altro modo non l'avrai
Se non senza aver seco 985
Pace e concordia mai.
Tu taci: parlarispondi! Tu parti
Dunque senza dir nulla? OdiFilandro
Aspetta almen due altre sole
Paroleaspetta! O Diochi sachi sa? 990
Io 'l vo' seguir: forse che 'l tempo è giunto
Della salute sua. Chi sachi sa?
Scena Settima
Coro di Donne Cristiane
III Coro Sì come avido veltro
Che in proseguir la desiata fera
Precorrendo aneloso a ciascun calle995
Quinci e quindi ogni varco le interdice
Così la saggia e valorosa donna
Bramosa di far preda
Dell'alma fuggitiva di Filandro
E felici annodar le nozze sue1000
Con salde et invincibil ragioni
Di caritade accese
Omai le vie contese
Gli ha tutte; e s'a fuggir affretta 'l piede
Resterà pureio spero1005
Dai lacci avvinto della vera fede.
I Coro Se ciò consente il Cielse Dio non niega
A Corinta tal grazia
Ben si potran felici
E beate chiamar le nozze sue1010
Ch'all'umano gioire
Avran congiunto il salutar diletto.
Arda a Filandro il petto
Sì l'infiammi 'l desire
Sì lo saetti amore1015
Sì la beltà l'inveschi di Corinta
Che l'anima al fin vinta
Non possa più soffrire
Ceda ammollito il cuore
E 'l farsi prigionier sia la sua gloria 1020
E 'l suo pregio sovrano
E 'l rendersi al fin vinto la vittoria.
II Coro Per l'alta piaga dell'amor umano
Ond'ei vive penoso
Entri spirto segreto1025
Che soave vi spanda ardor celeste
Sì che col nuziale abito lieto
Fatto a Corinta sposo
Splenda il candor della cristiana veste.
Coro
Di sculti marmi e di dorate travi 1030
Gli alti palagi ornati
L'oro e le gemmei campi almi e beati
Ch'erede successor goda degli avi
Son pregi ov'ha fortuna proprio impero
Né de' paterni vanti 1035
Dèe figlio andare altero
Se non se de' costumi onesti e santi.
La ricchezza è infedella nobiltade
Macchiata langueil fasto in breve cade.
Chi dritto volge al Ciel gli occhi e 'l desio1040
Ch'immutabile splende
Vede che non altronde in noi discende:
Quant'ha di bello il mondo loda Dio.
Ma cui dal Ciel benigno il Redentore
D'opre e di nome diede 1045
Cristiano genitore
Scorta al cammin della verace fede
Qual avrà lodi di sì ardente zelo
Degne di consecrarsi al Re del Cielo?
Al Re del Cieldi cui cosa creata 1050
Non è ch'opra non sia;
Ché non pur servi all'empia idolatria
Gregge infeconda a morte destinata
Ma farci ei pur potea per monti e selve
Nascer alme inumane 1055
E d'indomite belve
Pelli e membra vestirne orride e strane.
Poteachi con un cenno il mondo volve
Arbor crearci e sassiarena e polve.
Beato chi nascendo il primo pianto 1060
Su la sacrata sponda
In braccio al padre suo temprò con l'onda
Che rende all'alme d'innocenza il manto!
Ma beato non mennon me<n> felice
Chi per propria virtute 1065
Sa d'amara radice
Trar dolce frutto di vital salute!
Quanto sostien più dura la contesa
Tanto è più gloriosa un'alta impresa.
Fine Atto Secondo
ATTO TERZO
Scena Prima
Coro di Donne Cristiane Aliso e Eufemio
Aliso Scusatemivi prego1070
Se forse io mi son preso ardir soverchio
Entrando a ragionar di quelli affari
Ov'io non sono a parte. Ma l'onore
Vostro e la reverenza
Che vi si debbee 'l bene e la salute 1075
Della vostra figliuolae l'amor grande
Verso Filandro m'ha costretto a dirvi
Tutto quel ch'io v'ho detto. Argilla in somma
È cagion d'ogni male. Argilla è quella
Che tien ferma Corinta 1080
In questa ostinazion d'esser cristiana
Qual io v'ho raccontata
E a non voler Filandro per isposo
L'esorta e sforza se cristiano anch'egli
Non si fa seco insieme. 1085
II Coro O lingua fella!
Eufemio Quest'officio cortese
Mi ti renderà sempre
Grandemente obbligato;
Macome io ti dicea1090
Nessun si pensi che sì fatte ciance
Dal pensier di Corinta
Non si sian per partir subito a volo
Che Filandro gentil le si appresenta:
Ch'è sì bello e cortese1095
Ch'è sì facondo e sì dolce favella
E dolce persuade e tanto l'ama.
I Coro Qui sol si può temerma in Dio confido.
Aliso Piaccia agli dei ch'alla speranza vostra
Si congiunga l'effetto. 1100
I Coro Anzi renda Dio vero
Con la speranza pur l'effetto vano.
Eufemio Ma sì come sgridata
L'ho molte volte di pensier sì duro
Et al mio sì ritrosonon sapendo 1105
Di sua mente sacrilega il concetto
Ch'udito ora ho da tecosì per questo
Sì fieramente fia da me ripresa
Ch'ella non ardirà levar la fronte
Contro al mio desiderio; e s'ammonita 1110
Da mepur poscia fia
Di quel ch'io ti dicea che stamattina
Di Filandro e di lei
(Sì come d'altri molti
E giovani e donzelle) ha risoluto 1115
Decreto inrefra<ga>bil del consiglio
Non avrà più contraddizion alcuna.
E quell'Argilla sua
Non ti pensars'io più la veggo seco
Ch'ella vada gran tempo 1120
Senza portarne la dovuta pena.
Alisoio ti ringrazio.
Aliso Et io mi scuso
Se troppo lungo vi ho tenuto a tedio.
II Coro Tedio all'anima tua fia la tua colpa1125
Che 'l Ciel non scuserà senza l'ammenda.
Aliso Vedrò verso qual parte ei volga il passo
Perchés'uopo ne fianol cerchi invano.
Eufemio Ma intanto io che farò? Gli iddei propizi
Ringraziati e pregatiora è ragione 1130
Che Filandro io medesimo ritrovi
Chépoiché voluntà del gran consiglio
Sono le nozze nostre
Non ci ha timor cheperch'io proprio impegni
Me stesso con Filandroil negoziato 1135
Possa stornarsi in mia vergogna o danno.
Trovato luicercherò poi di Celio
Ch'uscito fuori anzi l'uscir del sole
Questa mattina a questi affari inteso
So che cerca di me; così m'ha detto1140
Domandandone al tempioun de' suoi servi.
Scena Seconda
Coro di Donne Cristiane e Aliso
Aliso Io veggo qua coleis'io ben la scorgo
Che doveva Filandro
Persuadere a farsi anch'ei cristiano.
Di lei non ho voluto 1145
Dir nulla ad Eufemio
Come fatto ho d'Argillaper l'amore
E per la reverenza
Che le porta Filandrocom'a donna
Di casa sua domestica et amica. 1150
Scena Terza
Coro di Donne Cristiane Aliso e Ortensia
Ortensia Fra speranza e timor dubbia e confusa
Non so quel ch'io mi speri di Filandro.
Con le parole il vinsi
Ma nol fermai sì che da me fuggendo
Non si togliesse a' lacci1155
Ne' quali a.mman a.mman l'aveva stretto.
Ei partì sì veloce
Ch'io non valsi a seguirlo:
Debbo dunque di nuovo
Cercar di lui es'egli avvien ch'io 'l trovi1160
Non son dalla vittoria
Di questa impresa mia forse lontana.
III Coro FuggitiOrtensiafuggi! Torna addietro
Per lo tuo megliotorna!
Ortensia Quell'è forse l'amico di Filandro1165
Nemico sìcome più volte ho inteso
Delle donne cristiane?
III Coro Sìfuggitorna addietro!
Aliso (La vo' far arrossire
Vo' rinfacciarle l'ardimento suo). 1170
III Coro Vattene pureOrtensia!
Ortensia Io vo' aspettarlo
Non ho di che temere.
Aliso OrtensiaDio ti salvi.
Ortensia E te contenti. 1175
Aliso Ditemich'è del nostro
Filandroquanto tempo
È che voi nol vedeste
A qual termine son le nozze sue?
Ortensia Io 'l vidi non è molto1180
Ma delle nozze sue non so ch'alcuno
Possa aver più contezza
Di teche se' tenuto di Filandro
Tenerissimo amicol'alma stessa.
Aliso M'è pure stato detto 1185
Che 'n queste nozze sue
Voi gli avete anche voi
Porto qualche consiglio.
Ortensia Io l'intendo costui: pascere il voglio
Di quell'esca ch'ei brama. 1190
Ehtu sai beneAliso
Che le povere donne
Han d'uopo a ciascun'ora
Del consiglio d'altrui.
E in che modo vuoi tu ch'una par mia 1195
Possa porger consiglio
A un giovin sì accorto
Com'è Filandro e ch'ha tanti parenti
E tanti amici (uno de' qualiAliso
Se' tutanto prudente e così saggio) 1200
Che 'l posson consigliare
Perfettamente in ogni suo negozio?
Aliso Tant'èsi crede pure...
Ortensia E che si crede?
Dillo.
Aliso Si crede...
Ortensia Che?
Aliso ...che voi l'abbiate 1205
Consigliato a tal cosa che gli possa
Agevolar la via perché Corinta
Più volentieri il prenda per marito.
Ortensia (Io vo' dissimular d'averlo inteso
E mettermi a vantaggio). Io non son tale 1210
O che sappia o che voglia
Adoprar alcun'arte
Com'è costume delle male donne
Per far che donna od uomo
Si muova a amarcon erbe o con incanti1215
Forzatamente altrui.
III Coro Costei mi muove a riso
Con arte così bella
Del suo scaltro pensier la tela ordisce.
Aliso Ortensianon vogliate 1220
Così sinistramente
Le mie parole intenderché non bramo
Se non d'onorarvi. Madehdite:
Non avete voi forse
Consigliato Filandro al mutar fede 1225
Per rendersi benevola Corinta
Sì ch'ella non recusi
Prenderlo per isposo?
Ortensia (Ben conosciuto avea ch'a questo passo
Giugner tu mi volevi). Io non te 'l niego1230
Chiunque così tosto la novella
Te ne sia corso a dar. La fé cristiana
Vuol che prima la morte
S'elegga che si taccia o che s'asconda
La luce del suo vermassima<men>nte 1235
Se 'l palesato ver gloria è d'Iddio.
Però liberamente io ti confesso
D'averlo consigliato
E 'l riconsiglierei ciascuna volta
Che del consiglio mio sperassi frutto. 1240
Aliso E vi par cosa onesta
Non pur voi ribellarma far ogn'opra
Che dalla nostra fede
Si ribellino gli altri?
Or se ciò si scoprisse1245
Se la vostra empietà fusse palese
Quale avreste a schivar supplizio atroce
Miseraquale scampo?
Ortensia Non è impietà lasciare i falsi dei
Per adorare il vero e far che gli altri 1250
Lo stesso adorin per salute loro.
Aliso Non intendo con voi
Ortensiacontrastarma di consiglio
Sovvenirviammonendo
Che da sì fatta impresa 1255
Ritiriate la man per vostro scampo
E per quel di Filandro
A cui son tanto amico. E vi spaventi
Il timor della pena che sì dura
S'esercita ognor più sopra i cristiani. 1260
Ortensia Timore alcun di pena
Spaventar non può mai chi in Dio confida
Né Dio peccando offende.
Aliso Pensate meglio al vostro benpensate!
Siete prudente omaise sète vecchia. 1265
Ortensia E però ch'io son vecchia
Imparato ho dal tempo
A conoscer il bene; e se vorrai
Conoscerlo anche tusarò bastante
A mostrartelo in breve. 1270
Aliso Non voglioOrtensiaancora
Per così fatto ben precipitarmi
Sì come al precipizio
Correte voiseguendo
Un così fatto bensmarrita e cieca. 1275
(Intanto io ho raccolto da costei
Ch'ella hacom'io credeadi sacrilegio
Tentato anche Filandro; il vo' trovare
E quell'opra iterar per sua salute
Che consigliero esercitai dianzi). 1280
Scena Quarta
Coro di Donne Cristiane e Ortensia
I Coro Ortensiatu ti sei molto scoperta.
Ortensia La fé si dèe portare in su la lingua
Com'ella s'ha nel cuore
Né per alcun timore
Asconderla giammai. Figliuole mie1285
Per me finito omai
Di questa vita si può dire il die:
Io posso perder poco
Ma guadagnar assai
Quando l'arido fascio di quest'ossa 1290
Recida il ferro o incenerisca il foco
E ricopra di terra angusta fossa.
Scena Quinta
Coro di Donne Cristiane solo
I Coro Donneche farem noi per dare aiuto
Ad opra così pia?
II Coro A Dio soccorso 1295
Domanderén perché Filandro ceda
Al consiglio d'Ortensia
E Corinta ognor più forte e costante
Per la via del Signor mova le piante.
Però partiam di qui per girne dove1300
Non veduteIddio sol ci vegga et oda
In qualch'ascosa catecumba oscura
Ov'ei più raggi di sue grazie piove.
Scena Sesta
Celio Sacerdote e Filandro
Celio Tu hai intesoFilandro?
Il Ciel ti piove sopra la rugiada1305
Le stelle per te corron fortunate
Ogni cosa t'arride e prepara
Grazia e favore: il Presideil Senato
Nobili e plebe ognun ti vuol felice;
E però ti consiglio 1310
A trovar Eufemio
Tu stessoche trovato
Non ho io sino a ora (e più nol cerco
Sollecitato dal comun negozio)
E queste nozze vostre fermerete1315
Già fermate dal pubblico
Senza altri mezzi e di concordia insieme
Verrete tutti inverso sera al tempio.
Filandro Ma come mi sarebbe
Più facile e più onesto questo ingresso 1320
Per la causa mia con Eufemio
Se voiche come padre
Onoro e sacerdote reverisco
Mi deste mano all'opra.
Celio Volentieri.
Il tuo costumela tua nobiltade 1325
Concedami del tempo che mi fugge
Questo breve intervallo.
Filandro Anzi brevissimo
Perch'io veggio Eufemio.
Scena Settima
Eufemio Celio Sacerdote e Filandro
Eufemio Udito che Filandro 1330
Venuto è in qua per altra via con Celio
Forse fia ch'io 'l ritrovi e seco insieme
Celio medesmomentre l'uno e l'altro
Convien pur ch'io ritrovi.
Celio Io vo' incontrarlo 1335
Questi duo passi. Eufemio
Eufemiol'allegrezza con la fretta
Della conclusion di queste nozze
Esser ti dovria sprone al lento piede.
Eufemio Cercato di Filandro e di te insieme1340
Alzo le mani al Ciel ch'io te rincontro
Che so che cerchi me; ma per Filandro
Speso ho 'l desire e speso ho i passi indarno.
Celio Filandro è qui vicino:
Vedilch'a te si dona 1345
Per figliuolo e per servo
E supplice ti chiede e da te brama
Che Corinta tua figlia a lui sia sposa
Datagli dal Senato; e del Senato
Parte se' tu medesmo. 1350
Con quanto ardore ei l'ama
Tu 'l saitutta sallotuttala cittade.
E fia di lei marito non indegno
S'amorvalore e fede
E grazia e nobiltade 1355
Di premio e guiderdon fanno altrui degno.
Filandro Vero è di Celio nel mio nome il prego
Ond'è che reverente a te m'inchino
Nella cui voluntànella cui mano
Sta la felicità del mio destino. 1360
Celio Non può 'l buon Eufemio
Non puòpien di letiziasciôr parola
E di gioia si sface;
Ma so ben ch'ei gradisce e si compiace
Ch'ei vuole e ch'ei desia 1365
Che Corinta tua sia.
Eufemio Pur alfin mi si scioglie rannodata
La lingua e d'allegrezza oppresso il cuore
Ormai mi si disserra.
In virtù de' tuoi preghi e del tuo amore 1370
Corinta hai meritata;
E se chi ama col desio fa guerra
A quel ch'egli amadirò che l'hai vinta:
Tua siatua sia Corinta.
Tua sia Corintachéquantunque udito 1375
Abbia di lei superstizione stolta
Da poter ritardar le voglie sue
Che tu le sia marito
Non ho però timore
Ch'ogni difficultà non venga sciolta1380
Massimamente s'alla mia paterna
Autorità s'aggiugne
Quella di Celio pia sacerdotale
Con la prudente disciplina sua
Cui cede ognuno e contrastar non vale. 1385
E quell'Argilla suadi cui m'ha detto
Il consiglio esegrabile il tuo amico
Alisoavrà gettate in van le reti
Sopra il semplice cuore.
Filandro In lui confido 1390
E 'n voisaggio Eufemioogni mia pace
Contro un timor che dianzi il cor mi scosse
Parlando meco donnaamica cara
Di casa nostra e tale anche d'Argilla
E per vari argomenti mi confuse. 1395
Celio Quell'Argilla punir fia cura mia
E qualunque altra il suo fallir secondi
Ché sacerdote sono: a me s'aspetta
Di punire i sacrilegi. Ma intanto
Ormai condotta a fine 1400
Opra così bramata
Tu lodarai gli iddei
Lietissimo Filandro
Che t'hanno dato in sorte
(Il che sì raro avviene) 1405
Quel che bramasti e che desiasti bene:
La più gentil donzella
La più onestaaccortasaggia e bella
Che Catania ammirasse è già gran tempo.
Lodi gli iddei tua figliaEufemio amico1410
E tu seco gli loda
Che l'han servata a sposalizio tale.
E di tal sposalizio
Nascan di nuova prole i più bei germi
Che fiorisser giammai per queste rive. 1415
E quelle Grazie dive
Che nutrîr già Filandro pargoletto
De' pargoletti suoi sian le nutrici;
Filandroa cui giammai par né simíle
Fanciul non vidisì rosato e fresco1420
Che lo conobbi pur sin da fanciullo.
Eufemio Ma tu 'l fai vergognar. Tu conoscesti
Filandro sì per tempo?
Celio Egl<i> era appena
Nel settim'annoil più bel figlioletto1425
Dicoche fusse maivezzosoallegro
Vivoe la chioma avea sì crespa e bionda
Che contesta parea d'anella d'oro.
Io 'l vedeva venir quasi ogni giorno
Con Olimpia sua madre 1430
Al tempio d'Imeneo: Olimpiach'era
Una delle più savie e più modeste
Matrone di Catania.
Eufemio Ell'era tale invero.
Celio E sovra ogn'altra 1435
Religiosa e piasì che gli altari
Nostrile mense sacre
Di libazioni e vittime abbondanti
Sua merced'eran sempre
E cortese e discreta a' sacerdoti1440
Soccorea lor quotidianamente.
Delle simili a lei
Donne non ci son più. Ma bene spero
Che Corinta tua figlianell'esempio
De' genitori suoide' suo parenti1445
Rinnovi nella casa di Filandro
L'antico vanto del divino ossequio.
Eufemio Così piaccia agli iddei.
Celio E però vo' pregarvi
Eufemio e Filandro1450
Cheperò che Corinta sia seguace
Dell'orme sante e pie de' suoi consorti
Voi vogliate adoprar ch'al tempio nostro
Abbia in costume di venirsì come
Solea già far la madre di Filandro1455
Così frequentemente.
Eufemio A questo non voglio io
Se parte alcuna in ciò mi s'appartiene
ObbligarmitiCelio. Ogn'altra cosa
Che sia mia stia 'n tua voglia. Di Corinta 1460
A Filandro il governo io lascio intero.
Egli a suo senno la disponga e regga
Ché non convien a padre
O madre o altri prossimi parenti
Poi che concesso han con la nuova sposa 1465
L'arbitrio anche di lei nel suo marito
Presumere alcun freno
Regger di quella o delle cose sue
Come fanno sovente
Alcuni troppo providi e curiosi1470
Con tal disturbo delle case altrui
Che lor procaccia nimicizia e noia.
Oltre ch'a me non piace
Nel frequentar più l'un che altro tempio
O nell'altre opre di religione 1475
Forzar la voglia altruiquasi per modo
Di favorire o le persone o 'l luogo.
Però sia la mia figlia
Religiosa; onesta gli iddei sempre
Tema come conviensi; e libertade 1480
Prendasi in questo purcom'ella vuole
E vuole il suo maritoet io m'acqueto.
Filandro Io nell'esempio suo
Formare intendo tutti i miei consigli.
Celio Voi parlate prudenti1485
La soverchia affezion m'ha fatto ardito.
PerdonamiEufemio e tu Filandro.
Eufemio Io parlo com'uom libero e soggiungo
Con questa occasione
Mentre la vecchia età scusar mi puote 1490
Di presunzionch'i sacerdoti spesso
Fanno sciôr l'altrui lingue alla calunnia
Contro di lorcome che buoni e giusti
Sol perché troppo vaghi
Son d'onoranza e poco rattenuti 1495
Dall'amicizie. E non per questo intendo
Spassionatoaccusar quei di Bacco
Più che quei di Minerva o quei di Giove
O d'Apollo o di Venere o Saturno.
Celio OrsùEufemioorsùFilandro sposo1500
Vi lascerò per dar simil compenso
Agli altri sposaliziche son molti
Quale io l'ho dato a' vostri. E quando l'ora
Mi paia avvicinarsiil mio pensiero
Sarà farvi avvisati dover voi 1505
Venir al tempio con Corinta vostra.
Però siate in appresto
Con tutto quel che fa mestier per pompa
E per necessità del sacrificio:
Mirreincensi e liquorvittime e vasi 1510
Ricchi e degni di voi
Che restin poi devoti arredi al tempio
Di sì begli imenei nobil memoria
E in questo dì voi v'acquistiate gloria
Di pietà non vulgarmentre partendo 1515
Vi saluto felici e quell'augurio
Che più lieto vi può scender sul crine
Vi prego dalle stelle.
Eufemio Non difforme
A te felicità dispensi il Cielo.
Scena Ottava
Eufemio e Filandro
Eufemio Filandrodel contento e della gioia1520
Ond'iocome l'hai tul'anima ho piena
Per nozze sì bramate
Ci giovi ragionar con maggior agio.
Or convien ch'io ti lasci
E che tu lasci meperch'amendue 1525
N'andiam preparatori
Di quel che fa mestieri in tale affare.
Poi ci ritroverem per porvi il fine
Che più degno si deve.
Filandro Io vo.
Eufemio Va' pure. 1530
(Gentil garzonbel giovaneprudente
Donzel ch'egli è: felice teCorinta!)
Filandro (Benigno vecchiosaggio senatore
Discreto padre: io più che padre amarlo
Voglio e servirlo sempre). 1535
Scena Nona
Filandro solo
Filandro Giorno per me felice
Giorno per me sereno! Ora felice
Che tutti i miei pensier resi ha contenti!
Non sia più chi paventi
Di qual si sia più dura e forte impresa 1540
Non poter pur al fine andarne lieto
Dopo lunga contesa
Se tal del mio desir l'effetto io mieto.
Scena Decima
Filandro e Flavio
Flavio Filandroio ti rincontro molto lieto:
Ho io d'alcun tuo ben da rallegrarmi? 1545
Filandro Tu non potevi in punto
Flaviomio consobrino
Più propizio incontrarmi
Et al bisogno mio più opportuno.
Le nozze mie si son concluse al fine1550
Ned opra di rivali o d'altra avversa
Difficultà potuto ha disturbarle
Poi che decreto del comun consiglio
L'ha comandate.
Flavio Regio pensiero! 1555
Oh quante belle imprese
E quanti desideri onesti e giusti
Avriano 'l fin felice
Se la discreta man di chi governa
V'entrasse operatrice! 1560
Filandro E gli sponsali
Si faran fra poche ore.
Flavio Io mi rallegro
Quanto creder tu puoichétuo congiunto
Sono equel che più valeintimo amico. 1565
Filandro Flavioassai ti ringrazio e volentieri
Con gli altri miei consorti
Ti bramerei stasera a questo offizio;
Ma la tua provvidenza
E la tua cortesia 1570
M'avea già nel pensier messo desio
Dell'opra tua.
Flavio E 'n che poss'io servirti?
Filandro Quella domestichezza che tra noi
Sì scambievol s'esercita ofiziosa 1575
Cagion mi porge ch'a far quel ti preghi
Ch'imposto a manco confidente amico
Si stimerebbe offesa.
Flavio Ehpon da parte
Meco le scuse e di' liberamente. 1580
Filandro Tu cavalcando prenderai 'l cammino
Flaviosenza tardarverso la porta
Della città ch'ad oriente guarda;
E secom'hai costume
Il passo affretterainon sarà ancora 1585
Nascoso 'l sol che giunto alla mia villa
Tu sarai certamente.
Quivi tutti chiamando
Pastori e agricultori
A ciascuno imporrai per le mie nozze 1590
Dover contribuir di quei proventi
E di quelle delizieonde più abondi
Ciascun per séla possessione e 'l gregge
Commessa loro; ordinando al castaldo
Che per diversa caccia 1595
E di fiere e d'uccelli egli abbia pronta
In fra tre giorni una copiosa preda.
E fatta a te venir da' nostri campi
Schiera gentil di forosette e ninfe
Fa' lor saper ch'al dì del mio convito 1600
Di pomi e fiori e fresche erbe odorose
Preparin per la sposa
Una leggiadra e graziosa offerta
Mentresedendo a mensa i convitati
Ognun festeggia e 'l festeggiar s'accresca 1605
Nel comparir di sì piacevol mostra;
E levate le tavolele stesse
Ninfe non fiano in fra le nobil danze
Intraposte talora a trar carole
Se non giocoso e dilettoso scherzo. 1610
Flavio Commendo il tuo pensiero e d'eseguirlo
Son più che pronto.
Filandro E intanto
S'altro sovvien a te che di giocondo
O di magnificenza arrecar possa
La villa miatu ne disponi in gioia 1615
E splendidezza delle nozze mie.
Flavio Io vo senza badar.
Filandro Sentimi ancora:
E ritornato poi
Domattina per tempo
Arbitro tu sarai d'ogn'altro affare 1620
Che questa festa mia possa far lieta
E balli e canti e giochi
Da te fiano ordinati e tuministro
Di tutte quelle cose
Che fan mestier per metter in assetto 1625
La casa mia farai squisita scelta:
Arredifregiapparati e pitture
Gli ornamenti di cui per grande intaglio
E per ricchezza d'orcom'oggi è uso
Non abbian da invidiar le pompe regie; 1630
Ch'io voglio a così cara
A tanto amata e desiata sposa
Il dì ch'a far di sé lieto il mio albergo
Debbe venireil più nobil convito
E la più bella e la più allegra festa 1635
Preparar ch'è gran tempo
Ch'una simil Catania non ne vide.
Flavio Lodo la moderanza
Ché non tutto convien quel che si puote
(Né anche a chi 'l puote ed è più grande) 1640
Fare spendendo. L'adornar la casa
Nel tempo delle nozze è cosa onesta
E dovuta per certo e dopo molte
Giuste cagion di farlouna ne sforza:
Che le donne parenti della sposa 1645
E l'altre che venisser curiose
A visitarlapenerebber poco
A dirle che tu fussi
Uno sposo all'antica
Un miseroun dappocoun uom mendico; 1650
Alla sua nobiltadealla tua propria
Doversi splendidezza
Stimolandola a farti far forzato
Quel che spontaneamente non facesti
Sì ch'ella a.ppoco a.ppoco 1655
Prendesse poi di te dominio intero;
Come si veggion fare
Le donne d'oggi dìmentre i mariti
Chiuggono gli occhi e si lasciano a loro
Come ciechi guidare e come ciechi 1660
Spesso con esso lor vanno in rovina.
Filandro Flaviotu mi fai rider.
Flavio Ridi pure:
Egli è me' rider or che pianger poi.
Dico che 'l farsi onor tempo di nozze
Cosa è lodevol; schivare il soverchio 1665
È necessaria.
Filandro Tu di' saggiamente.
Ma non si tardi piùperché la notte
Non ti sovraggiugnesse
Innanzi che lassù tu fussi giunto.
E scusamiti prego1670
Che sì ti son molesto.
Flavio Io ti ringrazio
Di questa confidenza e non dimoro.
Scena Undicesima
Coro di Donne Cristiane
I Coro Non so qualnon so come e non so donde
Spirito mi dicesseorando fissa1675
Immobil della mente e dello sguardo
All'imagine affissa
Di Cristo Redentor: - Spera purdonna
E sperin teco pur le tue compagne
Ch'a' preghialle lusinghealle minacce 1680
Dello sposo e del padre
Sarà sempre Corinta una colonna
Di bronzo e di diamante. -
E però sino al fine io vo' sperare
Che queste nozze sue 1685
Si sian per annullare
O che Filandro amante
Seco si renda servo di Giesue.
II Coro Ma chi è quel ch'a noi vien sì veloce?
III Coro Egli è un giovanettoiniziato 1690
Nel tempio d'Imeneoche serve a Celio.
Scena Dodicesima
Coro di Donne Cristiane e Iniziato nel Tempio d'Imeneo
Iniziato Forse che 'n queste nozze
S'io ne mostro allegrezza ad Eufemio
Anch'io goder potrei: di qualche dono
Forse il buon vecchio mi sarà cortese. 1695
Questa è la casa d'Eufemiopadre
Di Corintala sposa
Donneo quell'altra là? Dite di grazia.
I Coro Nessuna gliela insegni.
Iniziato Io domandavadonne1700
Qual di queste qui 'ntorno era la casa
D'Eufemio senatoredi quel vecchio
Padre di quella bella giovanetta
Che certo non può esser che non sia
Conosciuta da voidetta Corinta1705
Di quella che ne porta sì gran vanto
D'onestàdi modestia e di prudenza.
Qual è ellail sapete?
I Coro Io nol so.
III Coro Né manco io.
II Coro Et io quinci l'albergo ho sì lontano 1710
Ch'alcuna conoscenza
Non ho di queste case
Né di chi dentro v'abiti; e mi pare
Talora aver udito
Nominar quest'Eufemio e credo certo 1715
Ch'assai lontan di quivicino al foro
Egli stia di Lisandro.
Iniziato Notu l'erri.
Io so ch'una di queste è la sua casa:
Anzi ell'è quellaora la riconosco
Benissimoe la porta io veggo aperta. 1720
Rimanete con Diodonne cortesi.
II Coro Io 'l volevo inviare in altra parte
Per divertirlo e per por tempo in mezzo
E ritardar qualche conclusione
Che nella cura di costui riposta 1725
Forsecerto non fia se non spiacente.
Scena Tredicesima
Coro di Donne Cristiane Iniziato e Eufemio
Eufemio Io la feci tacere.
Parve ch'ella si desse al fin per vinta
Dalle valide e forti mie ragioni
Congiunte alle minacce; 1730
Ma quell'Argilla suase l'altre donne
Non eran preste al suo refugioforse
Portata avria per le mie man la pena
Di ch'ell'è degna. Io credo al mio ritorno
Non la trovare in casa; e credo ancora 1735
Ch'ella non sia mai più di tanto ardire
Ch'ella s'appressi all'orme di Corinta.
I Coro Ecco ch'ei lo rincontra
Sceso appunto la porta.
Iniziato Signoreio vengo a voi: Celio mi manda 1740
Perch'io v'affretti a venir tosto al tempio
Con la vostra figliuola e con Filandro.
Eufemio E perchése fu dianzi stabilito
Che noi fussimo al tempio in ver la sera?
Iniziato Perchésparsa la voce 1745
Di questa cirimonia sì solenne
Di tante par di nozzepopol molto
Concorrervi si vede
E prima che la calca più s'ingrossi
Ei crede che sia ben spedir quest'opra 1750
Ad ischivar tumulto
Et altri miei compagni
Divisamente ha qua e là mandati
A chiamar gli altri che per l'altre nozze
V'eran già destinati. 1755
Eufemio Prudente avvedimento:
Onde tornando a lui dir li potrai
Chetosto che raccolti
Io abbia i miei più prossimi parenti
Verrò subitamente. E questa fretta 1760
Mi sarà sprone a doverli ir cercando
Più sollecitamente.
Iniziato Ma fra tanto
Piácevi che per voi cerchi Filandro
Perch'ei ne venga a voi?
Eufemio Dehsìfigliuolo. 1765
Iniziato Volete voi ch'io parta
Senza ch'io possa a Celio mostrar segno
D'avervi fatta l'ambasciata sua?
Eufemio Che vuoi tu dirche segno?
Iniziato Or non volete voi che 'n queste nozze 1770
Dell'allegrezza vostra
Sia partecipe anch'io?
Eufemio Ben sait'intendo.
(Oh come sono arditi
Costoro in domandar!) La fretta mia 1775
Non mi permette ch'io ritorni in casa;
Ma tu sei per vedermi
Innanzi sera al tempio;
E verrò preparatoacciò tu goda
Col sodalizio tuo de' miei contenti. 1780
Iniziato Et io di caldi preghi
Per la felicità di queste nozze
L'orecchie ferirò del nostro dio.
Eufemio Questa tua grata offerta io non recuso:
Non mancar d'adempirlofigliuol mio. 1785
Iniziato II E non volete voi ch'anch'io con lui
Della cortesia vostra
Possa far qualche mostra
E proferir di voi gran lodi altrui?
Scena Quattordicesima
Coro di Donne Cristiane
II Coro Signorche su dal bel seggio di stelle 1790
Vedi de' peregrin di questa vita
Le vie diverse e quale
Ne scorge al bene o ne conduce al male
Dehnon resti smarrita
In sì dubbioso varco1795
Corinta tua fuor del sentier verace.
La luminosa face
Del tuo Divino Spirto a lei precorra
Tua man la regga e tua pietà soccorra.
Scena Quindicesima
Coro di Donne Cristiane e Coro di Sacerdoti d'Imeneo
I Coro di Sacerdoti Come voluto ha 'l caso1800
Venuti a rincontrarci
Qua nel medesmo luogo
Donde noi ci partimmo apportatori
Ciascun per sédi nuzial novelle
Vi posso dir che la novella mia 1805
Che portava le nozze d'Agatone
Con Teronilla è stata impresa vana
Perch'Agatoneinteso
Del Senato il decreto
Agatonche promessa aver la fede 1810
Si trova appunto ieri
Per nodo marital d'altra donzella
(Bench'ei prendesse questa volentieri)
Suo fato maledìma giurò prima
Voler morir che stringersi giammai 1815
Con altra che con quella.
II Coro di Sacerdoti Una simil fortuna
Corsa ha l'opera miaperché Clorinda
Cartagineseil cuore
Che fatta prigioniera 1820
Non la seguì ma prigionier d'amore
In Affrica restòdi là non toglie
Né consente severa
Di sicilian marito farsi moglie.
III Coro di Sacerd. Non controversi e non ritrosi i cuori 1825
Di due nobili isposi
Cui messaggier n'andai trovati ho io
Ma ben tra' lor parenti
Un intestino sdegnoun ardor rio
Che presumer d'estinguerlo e placarlo 1830
È un volere il freno imporre a' venti.
IIII Coro di Sacerd. Ben voglio io dir che 'l Cielo
E 'l suo alto senato oggi contrasti
A tutto quel che dal Senato nostro
Quaggiù s'è stabilito. 1835
Io vo per ritrovar Cleante sposo
(Tale è 'l nome di lui cui messaggiero
Mi stabilì lo scritto) e nol ritrovo
Et odo dire o ch'ei presa ha la fuga
O che nascoso ei s'èché spaventato 1840
Dalla superbia ch'egli ha intesa in Delia
Destinatali sposa
Nel soverchio dispendio e ne le pompe
Teme il flagel della rovina propria.
Ondeinconcluso di mia opra il fine1845
Torno inofizioso.
V Coro di Sacerdoti Ioconfermando
La tua sentenzaanch'io
Attribuisco al Cielo
La nullità di quel che fe' il Senato1850
Mentrepur messaggiero
D'ambasciata simílvana ho trovata
L'obbedienza in Cherisiaeletta
Per moglie di Lucreziochegiurata
Celatamente fede alla Dea Vesta1855
Vergine viver vuolsacrata a lei
Aborrendo le nozze
Odiando gli imenei.
I Coro di Sacerdoti Dunque credasi pur ch'ogn'altra legge
Stampar si puòda chi n'ha in man l'arbitrio1860
Stabile e salda sìdonde sottrarsi
Altri non possa mai; ma non presuma
Civil decreto in annodar i cuori
Per vincolo di nozzenon tentato
Prima il voler che dèe restarne avvinto: 1865
Mal s'innestan le viti con gli allori;
Volontario Imeneoma non forzato
Cede al suo nodo et ilare è dipinto.
Scena Sedicesima
Coro di Donne Cristiane
I Coro Sempre speraiet a ben mille segni
Fatta ne sono esperta1870
Ch'a ciascun'ora la bontà d'Iddio
A' desir nostri in lui fedeli arrida;
Ma oggi vie più certa
Lo sperarlo mi giova
Se de' decreti pubblici vegg'io1875
Idolatri e infedelfalsa ogni prova.
Scena Diciassettesima
Coro di Donne Cristiane e Egidia
Coro Vedete come frettolosa torna
Egidia nostra. Egidia
Più di te fortunate
Fummo noi dianzi in ritrovar Argilla; 1880
E pietose di lei la consigliammo
Contro all'opra maligna
Di quell'Aliso ch'i ragionamenti
D'Argilla e di Corinta avea sentiti.
Egidia Pur l'ho trovata anch'io; ma l'ho trovata... 1885
Coro Perché sospesa si rattien la lingua?
Che novelle ci porti?
Egidia Trovai Argilla e seco anche Corinta.
Coro E dove: in casa o fuori?
Che 'n casa sua sappiam ch'ella rimase1890
Pregata da Corinta. Or che novelle
Ci portidico?
Egidia Buone
Buone rispetto al fin; ma non già buone
Riguardando al periglio ove Corinta
Può con Argilla incorrere e pensando 1895
Di quanto affanno altrui e proprio loro
Esser potrebbe lor soverchio ardire.
Coro E qual ardir è questo?
Egidia Fuggite elle si sono. Io l'ho vedute
Et ho parlato lor senza aver forza 1900
Né per preghi o ragioni
Di rattenerle e far tornarle indietro.
I Coro Come fuggite e dove?
Egidia Ascolterete.
Iocercando d'Argilla1905
Mi rigirava intorno
La casa d'Eufemio
Da quella parte ove 'l giardin risponde
Su la via più solinga ivi attendendo
S'ella per avventura vi giugnesse 1910
Per andar da Corinta
Quando io vidi in un tratto
La porta del giardino
Aprire e riserrar subitamente
Uscendone due donne1915
Che l'una io ben conobbi esser Argilla;
L'altra ch'era Corinta
Discerner non potei così improvviso
Per l'abito diverso
Di ch'ella s'era tutta travestita1920
Ch'era da peregrina e forestiera.
II Coro Udite qual principio!
Egidia Ma poi che verso Argilla
Mi feci avanti e vidi esser Corinta
La sua compagna e simular sembianti1925
Forte maravigliando
Dissi: - Dove n'andate
Voicosì sole e che vestire è questo? -
Corinta al mio parlar cenno mi fece
Ch'io dovessi tacere. Argilla intanto 1930
Presami per un lembo della veste
Mi condusser colà verso la porta
Della città ch'ad Etna ne incammina
E mi narrar per via
Com'avendo Eufemio 1935
Detto a Corinta che poche ore appresso
Dovesse esser in punto
Per girne seco al tempio d'Imeneo
Dove Filandro anch'egli
Sarebbeper giurarsi in fra di loro 1940
Lo sposalizio che concluso s'era
Ella con molte scuse repugnando
Avea primieramente
Negatoli il consenso; indi pregata
Lusingataforzataminacciata1945
Fingendo d'acquetarsi persuasa
Allor che Eufemio il padre
Da lei partitos'era in altra parte
Del palazzo ritratto alle sue stanze
Con la sua Argilla eletta avea la fuga1950
Non volendo Filandro
Ned alcun altro per marito mai
Che cristiano non fusse.
I Coro Santo pensiero e generoso ardire!
Ma dovecosì sole1955
Senza riguardo alcuno in qual periglio
Il loro onorla lor riputazione
Entrava incautoavean rivolto il piede?
Egidia Domandatele anch'io
Di ciòcontrariandoe molte volte 1960
Riprese et avvertiteebbi in risposta
Ch'ad un vicin sobborgoov'ha Corinta
Una sua vecchia zia
Di quel luogo signoraet è cristiana
Celatamente anch'ella1965
Intendevan d'andar per dimorarvi
Tanto o che 'l padre Eufemio si compiaccia
Ch'ella senza sposarsi
Viva sempre pulzella o chese sposo
Ei le destinabattezzato ei sia. 1970
Io contestando sempre al loro ardire
Et esponendo i mali
Che sovrastavan lorferme e costanti
Ognor le trovai piùdicendo sempre
Corinta che 'l Signorein cui s'affida1975
Tolta l'avria d'ogni infortunio avverso
E che chi lui servire era disposto
Non temer mali e non curar perigli
Dovevae padre e madre abbandonare
E consorte lasciare1980
E che per lo miglior questo eleggeva.
II Coro O prudente fanciulla
O spirito celeste
O angelo divino in terra sceso!
Egidia Io non potea per tenerezza il pianto 1985
Tener a frenovedendo
In una giovinetta
Per la fé di Giesù tanto coraggio;
Né contraddire affatto al fin sapea
A sì pio e magnanimo consiglio1990
Quand'ella m'ebbe imposto
Ch'a veruna persona io non dovessi
Dir questa fuga suaché perseguita
Eraggiunta da' suoinon fusse a forza
Prima che giunta al destinato loco1995
Al padre ricondotta; e con Argilla
Rapida a me si tolse. Io 'l dico a voi
Cui dirlo mi conviene; a ciascun altro
Fia quanto ho visto et ho sentito ignoto.
Coro
Io non saprei più fida e più sicura 2000
Scorta invocar di tesubblime Stella
Ch'allumi e terra e CielVergine pura
Che la santa donzella
Nel voluntario esiglio
Possa trar di periglio2005
Mentre fuggendo alla salute corre
E i ribelli d'Iddio seguire aborre.
Tu de' chiaridivini raggi tuoi
Spiega la luce e splendi ai passi suoi.
Se tu le mostri del cammin la via2010
Se innanzi all'orme sue tu gli apri il calle
Che quel del Cielo apristi a noiMaria
Non di selvosa valle
Non d'orrido deserto
Per cammino aspro ed erto 2015
Col piede stanco ha da temer l'affanno
Né d'oltraggiosa man rapina o danno.
Tu de' chiaridivini raggi tuoi
Spiega la luce e splendi ai passi suoi.
Per questa atra del mondo infausta selva2020
Ov'erran ciechi sì gli egri mortali
Preda infelice or d'una or d'altra belva
Di miserie e di mali
Solo ne sei tu scampo.
Tu col celeste lampo 2025
Gli orror ne sgombrionde si mira 'l cielo
E discacci de' cuor le nebbie e 'l gielo.
Tu de' chiaridivini raggi tuoi
Spiega la luce e splendi ai passi suoi.
Perduto fra gli scogli e le tempeste 2030
Per te s'affida il pavido nocchiero;
Smarrito il peregrin per le foreste
Per te trova 'l sentiero;
Tu degli sconsolati
Tu degli sconsigliati 2035
Conforto e paceconsiglio et aita;
E tu degli egri sei salute e vita.
Tu de' chiaridivini raggi tuoi
Spiega la luce e splendi ai passi suoi.
Il fine dell' Atto Terzo
ATTO QUARTO Scena PrimaAliso Eufemio e Coro di Donne CristianeEufemio Ritrovati i parenti2040 Ricercatigli amici Ad averli compagni al mio contentoAll'allegrezze mie (Vane allegrezzemiecontento falso) Per l'uscio del giardintórnomi a casa. 2045 Ascendo sopra et a trovarCorinta Vonne alle stanze sue. Lachiamo e chiamo indarno; Domandone e non è di miafamiglia Chi me la insegni: a tutti quanti ignoto2050 Un così strano caso. Ascendo e scendo Piùvolte e veggonon vedute prima Tornato nelgiardinoorme novelle Di piante femminili: Temosubitamente del mio male. 2055 Esco di nuovo fuordommi all'inchiesta E tecome tu sairincontroAliso Nel mio maggiore affannoe son perduto!Aliso Non vogliateEufemio Affliggervicosì. 2060 La fuga di Corinta altronde mossaEsser certo non può che dal consiglio Diquell'Argilla sua. Ben sa Filandro (Ch'udito ilgrido anch'ei della sua fuga Di ritrovarla come vois'affanna) 2065 Ch'io gli ho detto più volteChe 'l vedere a Corinta Sì domesticaArgillaad altro fine Creder non si dovea ch'asovvertirla. Et ella itane seco 2070 Saràsicuramente; Ma non è da temere Checagione inonesta e vergognosa L'abbia mossa alpartirsi. II Coro Onestapiareligiosa e santa.2075 Eufemio Ma quantunque inonesta Noncreda la cagion della sua fuga Che si dirà di noi?Noi diverremsua colpa Favola diCatania2080 Suggetto derisibile del volgo. Madove la può ella aver condotta Questa malvagiadonna? Aliso Toltosi a me Filandro Ororaio gli ho insegnato 2085 Ov'alcune di questefemminelle Che sospette mi son d'esser cristianeSi sogliono adunar lungo la riva Delmardove le mura Della cittàcongiunte ad unoscoglio2090 Formano una spelonca Quasia ciascuno ignota: forse quivi Ricovrata si fia.Ma noi possiamo intanto Veder se lamaligna insidiatrice 2095 L'abbia in casa suapropria trafugata. I Coro Tu nol sai bene ancorveltro fallace! Eufemio AndiamoAlisoandiamo. Omia figliuola In quanta dogliain quanto affannoposto Oggi m'hai tumeschino! 2100 AlisoFermiánciEufemioché veder mi sembra Filandroche ritorni. Egli è sicuramente. EufemioO FilandroFilandroche novelle Riporti? Dinneltosto2105 Dinnel costinci senza più dimora.Scena Seconda EufemioAliso Filandro e Coro di Donne Cristiane AlisoL'affanno gli interdice le parole. Filandro Eufemiopoi ch'Aliso Veggio con voi parlare e voi dolenteLa stolta fuga di Corinta vostra 2110 Giudicoesservi nota. Eufemio Troppo m'è notaahimè:sapessi almeno Verso qual parte ell'abbia il camminpreso. Filandro Corinta vostra e miapoco anzi èstata Veduta con Argilla 2115 Uscirdalla città per quella porta Ond'a salir si val'alta montagna Di Mongibello. E benché travestitaIl veder seco Argilla Riconoscer l'hafatta. 2120 Correndo io seguirolla; or voi tornateTornateEufemioin casané temete Ch'ionon sia per trovarla. Eufemio Dove la troverai?Dove la cercherai? 2125 Filandro Nonpuò molto lontana Esser dalla città. EufemioMa qual ricovro Avrà preso opportuno e non indegnoDel suo onore e del mio? FilandroOvunque ella pervenga o pervenuta 2130 Dimorivostra figlia Riconosciutanon fia sì villanoPensier che non l'onori E le porgaconsiglio a far ritorno. Eufemio Ove gita ne seifigliuola ingrata? 2135 Coro Ingrata a te non giàma grata a Dio Suo Creatorea Lui piacer sol brama.Eufemio Ingratasenza fésenza aver cura All'onorproprio tuoall'onor mio A quel de' tuoi parenti!2140 Filandro Io non lascerò terra Nonlascerò villaggio Ove di lei non cerchi Ovedell'orme sue Non domandi novella. 2145 EufemioIo verrò teco. Filandro RimaneteEufemio: l'etàvostra Non vi permette d'affrettar il passo. Alisoal proprio albergo Tu 'l riconduci e non ti paiagrave 2150 Seco per sua custodia e suo confortoAlloggiar questa notte. Eufemio Ionon avrò mai posa Né mi chiuderà 'l sonnoGli occhi mai questa nottee piaccia al Cielo 2155 Chedi Corinta tal novella ascolti Che 'l duol non megli chiugga omai per sempre. ScenaTerza Filandro Flavio e Coro di DonneCristiane Flavio O Filandroo Filandro! FilandroIo mi sento chiamarche voce è questa? FlavioFuggiFilandrofuggi! Filandro Quai nemici 2160Son quei che mi perseguonsì ch'io debba Fuggircosì? Che voce è questa? Dunque tu se' tuFlavio?Com'esser può che 'n così breve tempo Andatoe ritornato 2165 Tu sii dalla mia villa et abbil'opra Fatta per meper cui dianzi partisti?Flavio OhimèfuggiFilandro FuggiFilandromecoch'altro scampo Non ci ha se non lafuga. 2170 Fuggitedonneognun si fugga: il fuocoArde ogni cosaogni cosa distrugge! FilandroCome così in un tratto Non uditosi prima Gridoo strepito alcun di nato incendio2175 Cresciutol'ascoltiam sì violente? Ma dove e 'n qual contradaDella città'n qual parte Una sìgran rovina? Flavio Entro le mura 2180 Dellacittà non penetrata ancora Penetreravvi certamentein breve: Per la foresta si distende a volo Senzariparo alcun l'audace fiamma. I Coro Uditedonneudite2185 Ciò che Flavio raccontaudite! Ilfuoco dice egli essersi appreso Per la forestaEgià fatto vicino Alla cittadeinreparabilmente2190 Diserta la campagna. IICoro Ohimèdolenti! Or fia questo un gastigo Unflagel sopra i falli di Catania Ribella al vero DioE de' suoi servi sì crudel nemica! 2195 Chefia di noidov'andrem noimeschine? Filandro Orche non segui a dispiegar più espressa La tela d'untal caso? Flavio Il caso stesso Orribilee col caso 2200 L'affanno del camminché fuggitivoMi ritorno in Catania M'interdicondi dirsì che la lingua Non vale a sciôr parola.Uscito dalla porta un miglio appena2205 Diquadi làd'ogni villaggio Ver la città vid'iovenir correndo Gente infinita e non lontano Alzarsioltre alle nubiun ampio fumo Che ne 'ngombravatutta la campagna2210 Dal quale ad or ad or linguedi fuoco Sorgean fetenti sùlivide e tetre.Spaventato e tremante A così fieravistaun di coloro Che primo a me s'avvicinòfuggendo 2215 Io presi a domandar qual dell'incendioLa cagion fosse e qual fosse la terra O'l villaggio infelice Che per tale infortunioDoveva in breve rimaner distrutto; 2220 Risposeil dolorosonon restando Di percoter la via colpiè veloce Ch'ardea 'l paese tuttonon pur unaTerra o villaggioe che franato il monte D'Etnache 'l fuoco eterno ha sempre in seno2225 Spandedelle sue fiamme un fiume orrendo Che divora non purle selve e i colti Ma la terrama i sassima gliscogli Arde et incenerisce. Né più lunge Steseil suo dire e ratto a me si tolse. 2230 FilandroAtrocissimo caso E non più udito a nostri giornimai E forse a me più ch'ad ogn'altro duro! Ohimèch'io temoohimè! I Coro O mie compagneosconsolate noi! 2235 Flavio Ognor più crescer lavorace fiamma Vedeva e in verso i campi di CataniaSerpendo per distorte e incerte vie Tumidae gonfia dilatar suo orgoglio. Il popol fuggitivo2240 Levando al ciel le dolorose strida Facevarimbombar le valli e i monti. Alcun si volgeaindietro rimirando L'empie ruine del suo proprioalbergo E disperato si battea fremendo2245 Bestemmiandogli iddeila fronte e 'l petto; Gravava ansandoquel l'omero e 'l fianco Delle cose più care;Cadean per terra debili et infermi Ivecchi miserabili; e le donne2250 Discintesparsoil crinpallido 'l volto Lacrimose le guanceidolci figli Nudi e piangenti si stringeano al seno.Et eraahimèsì spaventevol cosa Ariguardar lo squallido tumulto2255 Et a sentire igemiti e i lamenti Ch'io m'empiei di pietà tale ed'orrore Lassoch'io non potei Perispazio non breve Né favellar né respirare. Equando 2260 E favellar e respirar potei Alacrimare et a gridare anch'io Et a fuggireincominciaitornando Verso la terra furiosoindietro Con pensier di partirmi e sovra un legno2265 Imbarcarmisì come Ogn'altroabitator di queste rive E di questa cittàchescampar brama Convien che faccia senza più dimora.II Coro Ohimèmisere noi! Dovetapine2270 Cercheremnoi refugio? Dove lo cercheranno i nostri cariE parenti e amici? I Coro Come avrà'l padre miovecchioimpotente Svelto alla fugail piede? 2275 II Coro Come la madre mialanguidainferma Sorger potrà per affrettar lo scampo?I Coro E come avranno i miei pargoli figli Forzae poter che 'l gran bisogno agguagli? Filandro Sesì grande è 'l prodigio2280 Se così 'l casoatroceCom'esser può che per la terra ancora Nonse n'oda novella E tu sia 'l primo nunzio? FlavioSì repentino e sì improvviso è occorso 2285 Chela nuova del male e 'l male stesso Ci sopravviene aun tratto. Ma tempo è ben ormaiFilandro Senzapiù indugio procurarsi scampo. Filandro Dimmi:quant'esser può dalla cittade 2290 Lontana ancor lavoratrice fiamma? Flavio Forse tre miglia al piùse 'l denso fumoNon toglieva al veder l'usato acume. FilandroOhimèohimèche tra le fiamme La mia bellaCorinta 2295 Sarà rimasta estinta! Ohimèmiser Filandro Ohimèdove potea Corinta amataSegià tutta la campagna scorre Questo incendioinfernaleaver ricovro? 2300 I Coro Piaccia a Dioche Filandro Non sia del ver presago: io temoiotemo! Flavio Meglio è cercar di lei Chestar qui lacrimando Senza veder s'a tempo 2305Le si può dar aita. Io stesso teco Ritorneròtua guida Ritardando la fuga Chédi te e di lei pietà mi stringe. Filandro Andiam!Ma dove vodove mi volto? 2310 ScorgimiFlaviotuperché io vaneggio Né so verso qual parteIl passo io mova. Andiamch'iovoglio anch'io Se morta è la mia sposa2315Andar seco alla morte: Che più vivermi giova? Scena Quarta Corodi Donne Cristiane I Coro Compagne mie dolentiChe fia dunque di noi? Farem dimora Insinch'altra novella 2320 E del crudel incendio e dellavita Di Corinta s'ascolti Opartiremo e prenderem consiglio Più opportuno? Incosì gran dolore Non so volgere il cuore2325Non so sciôrre il desioo Cieloo Stelleo Dio! ScenaQuinta Coro di Donne Cristiane e ArgillaArgilla Non sarò mai più lieta Nonavrò mai più bene Non proverò mai più contentoin vita. Miseraio sono stata la cagione 2330Di così grave male Io della mortedi Corinta ho colpa! III Coro Quellase nonm'inganna L'udito in tanto affanno Èla voce d'Argilla 2335 Che si lamenta. Io sento dispavento Gelarmi il cor nel seno. ArgillaMa perché quivi anch'io Non mi lasciai morirdoveCorinta Cenere è divenuta? Ohimèlassa! 2340III Coro Ohimèche novellaohimècompagne! Corintaincenerita? Uditeudite voi Corinta è morta?Argillaed è pur vero Che Corinta sia morta?Dunque il fuoco Forse l'avrà sorpresa? 2345 ArgillaCosì morta fuss'io con esso lei Ch'ora nonproverei L'acerbissima pena L'asprissimotormento Che mi divora 'l cuore2350 Chemi consuma l'alma e mi distrugge Perché stata sonionegar nol voglio Cagion della sua morte.II Coro E come stata Esser puoi tucagion della sua morte2355 Che sol per sua salutee per suo bene E per sottrarla alle vicine nozzeDi marito infedelda cui sottrarsi Nonpoteva altrimenti La conducesti teco? 2360 Argilla.Ma se meco Condotta non l'avessiil crudel fuocoNon me l'avrebbe tolta Né mortaella sarebbe. II Coro Così fra quelle dispietatefiamme Come temea Filandro2365 Corintaè pur rimasa? O misero Filandro MiserabilEufemio O Corinta infelice Osventurateo sconsolate noi! 2370 Ma se Corinta èmorta Rimasa in quelle fiamme Comeseco anche tu non rimanesti? Comecome scampasti?SospendiArgillail pianto 2375 Finchétu ne racconti il caso atroce E poi nel tuo dolorcompagne noi Rompa il mar delle lacrime ogni freno.Argilla Il Ciel non so s'amico Debbadir o nemico2380 Poiché come nemico M'hacondotto a tal sorte Ch'io ho visto morir con gliocchi miei Vist'ho morir coleirimasa io vivaCh'era l'anima miach'era me stessa. 2385 Giàmi cred'io ch'Egidia Ch'io riveggio tra voinarrato v'abbia La fuga di Corinta Ela cagion di quella e 'l loco Dov'ellae secoanch'io2390 Intendevam d'andar per dimorarviFinchéfuggita le mal grate nozze Ritrosaal padre Eufemioin pace sua Qualche rimedioprovvedesse il Cielo. I Coro Egidia in questa parte2395 Ci ha narrato a bastanza. ArgillaCamminando noi dunque in verso 'l colle DoveVirginiadi Corinta zia Donna d'un bel castelquivi dimora Vicino a quel non più di mille passi2400 Vedemmo d'ogn'intorno Laterra tutta a poco a poco aprirsi In quella guisach'assetataadusta Aprir si suole al più cocentesole. Un fetido vapore uscirne in prima2405E poscia alcune picciole fiammelle Siscorser germogliarche poi 'n brev'ora Crescendo etra di loro Congiungendosi insiemeun'alta fiammaComposerch'estendendosi richiuse 2410 Alsentier nostro d'ogni parte il varco E verso noiche già tornando indietro Timide e sbigottiteC'eran date alla fuga Pareaavventarsi com'un fier dragone2415 Onde fra l'altesponde D'un profondo torrente Ele rovine d'un antico tempio Sorgiugnendoci omaiveruno scampo Più non v'avea che su per l'altemorse 2420 Delle scoscese mura Ascendere.Ond'io prima E poi Corintapavide e tremantiCol piè mal fermo e vacillante il cuore Salimmo;et al fine 2425 Er'io dov'una rupe che sporge d'unprato Si congiugnea con la deserta mole. Ioporgeva la mano (Ohimèch'a ricordarlo Ilcuor di nuovo mi si fa di ghiaccio2430 La linguami s'annoda) Per sostenerper aiutar CorintaIn quell'ultimo passo Dopo 'l qualealtro passo Non v'avea periglioso; ella la sua 2435Porgeva a me (o sfortunato punto!) Quandosotto 'l piè invalido e mal fermo... III CoroAhimèahimè! Argilla ...un fragil sasso Cheper tradirla al piè pur prestò loco Le mancòsotto et io debil non valsi 2440 A sostener di suapersona il pondo. I Coro Ohimèohimè! Et elladunque Cadde giù tra le fiamme e le rovine? ArgillaCadde e chiamò cadendo Due voltech'io l'udiid'Agata il nome2445 D'Agata gloriosach'accogliesse Il suo spirito in braccio. Caddeet io dispietata Che dovea seco per morirleappresso Lasciarmi ir tra le fiammequasi unscoglio 2450 Immobile rimasi e sol col piantoE con le strida procurava indarno Renderpietoso lo spietato incendio Che più crescendoognora Mi costrinse a partir; né so dolente 2455Dov'io mi vada e parmi ognor vedere Corintamia tra quegli ardor consunta. II Coro O miserabilcasoo caso atroce! Vederla qui tra noi poche oreavanti Parlar secoascoltarla et or distrutta 2460Sentirla di repente: Sto a pensars'egli è vero o s'esser possa. Io sento un giel perl'ossa Né so fermar la mente Acreder che sia vero 3465 Ma' che quell'alma puraQuell'ancilla d'Iddio Se n'è volataal Cielo. Argilla Così della sua morte Cosìqual io diceadi tanto danno 2470 Son io statacagione e di dolore. D'affanno intollerabile misento Morirné trovo loco Nétrova loco in me tremante il cuore. O empioincendioo dispietato foco! 2475 I Coro Poichén'ha tolto il Ciel Corinta nostra Dehche 'l dolorsoverchio Argilla non ci tolga: Riconfortiamladonne. Argillahai ben cagione 2480 Dilacrimare e sospirar Corinta Tanto tua amicamortaCosì infelicemente; E sallo Dio diche coltello il cuore Tu ci hai trafitto con sì rianovella; 2485 Ma se al Ciel così piacque Eche l'ora opportuna Per la salute di Corinta scorse(Così creder si dèe)dehche 'l dolore Ela disperazion sì non t'inganni 2490 Ch'a temedesma non procuri scampo. Dehche 'l padre e 'parenti di Corinta Non ti colgano al passo e in tesdegnati Faccian contro di te quella vendettaA che disdegno e passion gli sproni. 2495 ArgillaNon temo mal nessuncinta di mali. I Coro Pur tempoè di celarsiArgillae l'ira Fuggire omai di lore quinci a poco Tempo fia di fuggire in altra partePoiché la fiamma orribil s'avvicina. 2500 ArgillaMa dov'andar poss'io Sì ch'io fugga 'l mio duoloE la mia colpa sempre non mi segua? ICoro Argillaaspettanon partire ancora! Vedetevoi come velocemente 2505 Ella tolta ci s'è. Dehfusse almeno Itane seco alcuna Pertorla dal periglio In che condur la puote Questocieco dolor che sì l'affligge! 2510 III Coro Ormainon siam più a tempo: ell'è sparita. I Coro Quirimangano alcune Di noi per ascoltar s'altra novellaCi pervenisse del vicino incendio; Etalcune colàdove 'l beato 2515 Corpo d'Agata santaNella sacrata tomba si riposa N'andiamo;e quivi il Cielo Per merito di leiche per Diovolle Soffrir tanti tormenti2520 Spargeril sangue e non curar la vita Offeriremo umíliardenti preghi Per la salute eterna di CorintaE perché questo abbominevol fuoco Nonci divori tutti e ci distrugga. 2525 CoroQuesto della bellezza amabil fiore Chesì tosto languisce Questo vago ammirabilesplendore Che da noi sì repente Sinasconde et sparisce2530 Dehcome fu soventeCagion acerba di miserie estreme E diduolo e di pianto infausto seme! Bellezzadi naturaonor fallace Non meno a chi 'l possiede 2535 Ch'achi l'ammira e del suo amor si sface Un presagio èd'affanno. Se bella esser si crede Presada folle inganno Entro 'l suo van pensier s'involvee gira2540 Stolta donzella ch'al suo fin non mira.Di quante ognorper favolosi versi Eper verace storia I casi miserabili e diversiUdimmo noi che 'l nome 2545 Dilusinghiera gloria O perché d'or le chiome O'l sen di neve o 'l volto ebber di rose Sott'empioincarco di fortuna pose? Ma Corintala nobilgiovinetta2550 Che spregiò di natura Ognifavore e sua beltà negletta Della beltà delCielo Che tempo non oscura Nésole offende o gielo2555 Sol bramò d'adornarl'alma pudica Perché sorte incontrar tanto nemica? |
Il fine dell'Atto Quarto